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lunedì, Novembre 25, 2024
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Commercianti in rivolta: I figli e i figliastri di S.Teresa di Riva. Lettera al sindaco Danilo Lo Giudice 

Il bonus che dovrà essere concesso dal comune di S.Teresa di Riva alle ditte commerciali e artigianali per fronteggiare i disagi del coronavirus è una presa in giro per le trecento attività che operano nel paese. Tanto che i commercianti si sono accorti di questo intreccio politico ed hanno alzato le prime barricate. Per fare chiarezza, sig. Sindaco, ascolti: A Roccalumera e Furci, ma anche in altri Comune, per ottenere il bonus i commercianti titolare di attività devono presentare solo un’autocertificazione, in cui specificano che “sono rimasti chiusi dal 9 marzo ….” E nient’altro. Tra un paio di giorni riceveranno sul conto corrente la somma stabilità: 1000 euro. L’ufficio Servizi Sociali valuterà la correttezza dei dati, e se la domanda rientra nei parametri previsti viene accordato il bonus con l’accredito immediato di mille euro sul loro conto corrente.

A S.Teresa di Riva per accedere, non al bonus, ma alla graduatoria necessitano (legga bene)

Visura camerale del ‘impresa;

Modello Isee;

Copia contratto di affitto con attestazione di registrazione;

Copia stralcio registrato fatture mesi marzo-aprile 2019-2020;

Dichiarazione Iva 2020 relativa all’anno 2019;

Registro dei beni ammortizzabili;

Ma non è finita, per il riepilogo punteggio dichiarato bisogna tener conto:

Importo fatturato;

Importo Isee;

Investimenti beni strumentali;

Presenza di dipendenti;

Presenza del contratto d’affitto;

Presenza di calo del fatturato:

Ora sig. sindaco, per il disbrigo di tutte queste pratiche (considerato pure che la Camera di Commercio è chiusa) occorrono almeno due settimane, e nel frattempo il malato muore (si diceva una volta), per cui questo metodo non convince, irrita i commercianti e fa capire che il marchingegno fa acqua da tutte le parti.

Ma c’è dell’altro sig. sindaco.

In tutti gli altri Comuni (portiamo ad esempio Furci e Roccalumera perché sono vicini a S.Teresa) a tutti commercianti e artigiani titolare di licenza, proprietari di negozi, che hanno abbassato le saracinesche a partire dal 9 marzo, ripetiamo a tutti, vengono ripartite in modo uguale le somme in bilancio. A Roccalumera i novante titolari che hanno fatto richiesta, riceveranno tutti 1000 euro, per un totale di 90 mila euro.

A S.Teresa le carte vengono mischiate, si usa un altro parametro (a beneficio di chi?) e si concede il bonus solo a 127 dei 300 titolari di negozi (il numero potrebbe variare ma la sostanza è questa) . E gli altri 173, sig. sindaco, stanno a guardare? Non sono anche loro cittadini di S.Teresa? Non contribuiscono a far crescere il paese? Non pagano le tasse? Oppure sono figli di una seconda madre?

Riteniamo sig. Sindaco che lei debba rivedere le carte ed assegnare ad ogni commerciante in difficoltà che presenta regolare autocertificazione una quota parte. Azzeri tutti questi certificati che devono presentare (tra l’altro non possono uscire di casa) e indichi una sola strada: l’autocertificazione. Se lei ha potuto stanziare 100 mila euro (facciamo un esempio) ad ogni commerciante andrebbero 333 euro. Pochi, ma li prendono tutti e un giorno non ci saranno lotte, diversi e contestazioni tra figli e figliastri. E nessuno si potrà lamentare. Tutti sono figli di S.Teresa e tutti debbono essere trattati con lo stesso metro. E riteniamo sia la cosa giusta. 

Con la stima di sempre

Pino Prestia

Direttore della Gazzetta Jonica

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