“Impatti socio-economici sulla Sicilia a fronte del mancato taglio dei vitalizi in una cornice finanziaria precaria”. È l’oggetto della conferenza stampa indetta stamane all’Ars dai deputati dell’Udc Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice affiancati da Mariano Ferro, presidente dei Forconi e Lucia Pinsone di Vox Populi.
“Con il taglio beffa ai vitalizi – esordisce Figuccia – si sta intentando una truffa a danno dei siciliani. Per quanto sia vero il proverbiale “fatta la legge trovato l’inganno”, non possiamo restare a guardare. Per queste ragioni il Codacons, al quale ho dato tutto il mio supporto, ha deciso di avviare una class action, attraverso la stesura di una diffida per generare una richiesta di risarcimento danni verso quei parlamentari che non voteranno per il taglio. Trattasi di una denuncia preventiva – spiega Figuccia – per danno contabile da inviare alla Corte dei conti. Mentre ci sono persone che dopo quarant’anni non hanno potuto maturare la pensione e i nostri figli sono costretti ad andarsene, la Sicilia rischia di perdere i trasferimenti dallo stato. Ci stiamo dissanguando per l’inconcludenza di qualcuno che confina i siciliani ad una vera e propria situazione di umiliazione”.
A seguire Mariano Ferro dichiara che “ormai la questione è diventata insopportabile, la situazione della nostra terra è molto peggiorata. Infrastrutture ridotte al lumicino: l’esempio lampante è il Ponte Imera, un viadotto di 300 metri che è lì da sette anni. Perché ci vogliono quaranta morti per parlare di soluzioni? Non abbiamo viabilità, non abbiamo sviluppo, non abbiamo lavoro. Al Presidente della Regione voglio dire che a due anni di distanza, questa terra si aspetta un sussulto e l’unico guizzo che arriva è quello di Miccichè che difende i vitalizi. Se la stessa veemenza – prosegue il presidente dei Forconi – la si avesse per difendere le aziende, la situazione sarebbe ben diversa. Se questa vicenda continuerà per questo verso, diventeremo un vero e proprio deserto, una terra sempre più all’asta”.
“Il taglio – dice Lo Giudice – è una necessità che la Regione deve attuare per mille motivi a partire dalla situazione finanziaria che ci impone di centellinare qualunque tipologia di spesa. Non possiamo permetterci il lusso – spiega il parlamentare – di subire un ulteriore taglio dallo stato che ammonta a sessanta milioni. Come dovremmo spiegare all’oltre 53 % di giovani in cerca di occupazione, che ancora una volta manteniamo questo status all’interno della nostra regione? Lo dico da sindaco e da deputato, questa responsabilità non me la prenderò mai. “Non semu tutti i stissi, abbiamo preso posizione e le distanze da chi vuole per l’ennesima volta sfregiare l’immagine della nostra terra. Come padri di famiglia, abbiamo il dovere morale di dare risposte concrete ai siciliani che in maggioranza ci chiedono di invertire la rotta. A noi il dovere di interpretare questo privilegio”.
A chiudere Lucia Pinsone leader di Vox Populi: “qui ci sono due deputati coraggiosi che si sono messi dalla parte del popolo. La gente chiede dignità e lavoro, per cui è necessario tanto di questo coraggio per risvegliare le coscienze”