“Mentre noi discutiamo quando far votare le province, nessuno si preoccupa del reale rischio di fallimento delle stesse a causa dell’assenza di risorse finanziarie. Il Governo regionale ha il dovere di fare di più e meglio per salvare le province dal collasso definitivo. L’Assessore Armao insieme al presidente Musumeci non possono firmare l’accordo Stato-Regione così come è stato formulato, ben diverso da quello annunciato con toni trionfalistici qualche giorno fa, perché questo accordo sostanzialmente non serve a nulla”.
Lo dichiara il presidente del Gruppo Misto Danilo Lo Giudice che è tornato a chiedere al Governo regionale di impegnarsi affinché alle province siano destinati i 350 milioni necessari, prelevabili dai fondi FSC, per evitarne la bancarotta e che con apposita legge si permetta a questi enti, oltre che garantire i servizi essenziali per i cittadini, di mettere in moto gli investimenti già stanziati con fondi nazionali e comunitari, che rischieranno di andare persi. “L’attuale accordo Stato Regione infatti – chiarisce Lo Giudice – prevede uno stanziamento di 150 milioni ma oggi scopriamo che in realtà saranno soltanto 100, mentre nessuno sa a chi e per fare cosa verranno destinati gli altri 50 milioni.
Così, mentre a Palermo discutiamo di come accompagnare le province morenti, se votare a ottobre o novembre, se farle gestire da uno o 10 commissari, insomma mentre discutiamo di cose sostanzialmente inutili di cui ai cittadini non interessa alcunché, le province non potendo chiudere e approvare i bilanci, non saranno in condizioni nemmeno di rattoppare una buca piuttosto che ridare dignità all’edilizia scolastica.”
Per Lo Giudice, “il governo regionale deve semplicemente chiedere che per le Province vengano utilizzati una parte dei due miliardi e 300 milioni di Euro del Fondo di Sviluppo e Coesione, un Fondo per altro che rischia di rimanere quasi del tutto inutilizzato considerato che appena 100 milioni sono stati spesi.”
“Destinare alle Province i 350 milioni di cui hanno bisogno – ha concluso il presidente del Misto – avrà un effetto non soltanto diretto sulla tenuta degli Enti, ma soprattutto permetterà di rimetterne in moto la capacità di spesa e di utilizzo delle risorse, molto più ingenti già ottenute per interventi strutturali ed investimenti.”