Anche se aumenta la produzione di rifiuti, principalmente nel periodo estivo dovuto al maggior numero di presenze turistiche, diminuiscono, pur se di poco, i costi previsionali per il 2019 del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti (TARIP) a Santa Teresa di Riva.
Ciò è stato possibile grazie ad un maggior incasso (nel 2018 rispetto al 2017) da parte dei consorzi di filiera per lo smaltimento dei rifiuti differenziati (Carta, plastica e vetro), riuscendo così a contenere i costi per la raccolta dei maggiori rifiuti prodotti nell’anno 2018.
I costi in bolletta sono pressoché uguali per la parte fissa (la componente che si paga in base alla superficie degli immobili) ma diminuiscono del 3% per la parte variabile (la componente parametrizzata alla quantità di rifiuti prodotta).
Il PEF (Piano Economico Finanziario) si è ormai assestato a circa 1,5 milioni, dopo 3 anni di gestione in house con la fuoriuscita dall’ATO4 (Santa Teresa è stato uno dei primi comuni a farlo quando i costi erano lievitati a oltre 2,3 milioni di Euro).
Per il 2019 l’amministrazione punta ancora a migliorare la qualità di raccolta differenziata e quindi un aumento dei ricavi da parte dei consorzi di filiera con consequenziale diminuzione della tariffa per gli utenti negli anni a venire. Ciò sarà possibile prevedendo una serie di investimenti ovvero l’acquisto di nuovi mastelli, il controllo della funzionalità di quelli in dotazione, la copertura di parte del CCR (centro raccolta comunale) per proteggere la qualità del rifiuto carta e cartone ma soprattutto implementazione di uno scarrabile elettronico che possa essere operativo h24, con la tessera identificativa, per i conferimenti di carta e plastica delle attività commerciali, che hanno ovviamente orari di produzione molto più ampi dell’orario di apertura del centro di raccolta comunale.
La cittadina ormai da oltre 2 anni supera il 75 % di raccolta differenziata (nel 2018 il 76,35%), e ciò ha determinato sia nel 2016 che nel 2017 una riduzione complessiva dei costi e quindi della bolletta di oltre il 40%; si punta adesso a nuovi obiettivi: produrre meno rifiuti indifferenziati, e migliorare la qualità dei rifiuti differenziati prestando maggiore attenzione alle utenze commerciali che sono quelle che ancora incidono negativamente sul percorso positivo finora tracciato.