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mercoledì, Dicembre 11, 2024
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Caso di inaudita violenza a Messina: lega alla sedia la moglie incinta e la prende a schiaffi e pugni. Arrestato. 

 

Il fatto si è registrato a Messina, ma vale la pena conoscere fino a che punto   può arrivare il comportamento di un marito violento.

La Polizia di Stato esegue ordinanza cautelare degli arresti domiciliari nei confronti

di un marito violento. Picchiava la moglie anche quando incinta: inaudita violenza

che generava terrore, prostrazione, umiliazione. Agiva pure alla presenza dei figli.

Erano convolati a nozze, nel loro paese di origine, nel 2006 ed un anno e mezzo dopo si

erano trasferiti in Italia, in cerca di lavoro, raggiungendo la famiglia, che già lì si trovava,

della giovane sposa.

Una storia come tante se non fosse che l’uomo iniziava a manifestare comportamenti

aggressivi  nei  confronti  della  moglie, prima, sporadici  poi, anche  complice  l’uso  più

massiccio di sostanze alcoliche, sempre più frequenti; prima, in assenza dei figli poi,

anche in loro presenza.

Un’inarrestabile   violenza   non   solo   fisica   ma   anche   psichica   non   limitata   neanche

dall’essere la vittima incinta: la picchiava, infatti, pure in questa circostanza e non una

volta. L’aveva  allontanata dai suoi cari, non mancava di offenderla ovunque ed alla

presenza di chiunque, di minacciarla anche di morte, ma il meglio lo dava  sempre

all’interno della mura domestiche dove gli schiaffi, le pedate, le mani strette al collo, gli

spintoni erano all’ordine del giorno. Ad inalberarlo futili motivi, banali pretesti ai quali

seguiva un’inaudita ferocia sopportata silenziosamente per amore dei figli e nella speranza

di riuscire a cambiarlo.

E’ l’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 16 gennaio, a far rinsavire la malcapitata, a farle

chiedere aiuto: la bloccava ad una sedia impedendole di muoversi e la percuoteva anche

con una bottiglia. Riusciva, solo dopo un’ora, a liberarsi ed a scappare da casa, come altre

volte era successo, facendovi rientro solo dopo aver ricevuto indicazioni dal figlio che si

accertava che il padre stesse dormendo.

Terrore, prostrazione, umiliazione facevano parte integrante della sua quotidianità: questo

ciò che racconta ai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina, che trova riscontro

anche nelle parole della sorella e che viene prontamente comunicato alla locale Procura

della Repubblica per la consueta attività di direzione, impulso e coordinamento.

Quel marito  violento  è stato  sottoposto  alla misura cautelare degli arresti  domiciliari

eseguita dagli stessi operatori di polizia ai quali la vittima si era rivolta.

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