Il fatto si è registrato a Messina, ma vale la pena conoscere fino a che punto può arrivare il comportamento di un marito violento.
La Polizia di Stato esegue ordinanza cautelare degli arresti domiciliari nei confronti
di un marito violento. Picchiava la moglie anche quando incinta: inaudita violenza
che generava terrore, prostrazione, umiliazione. Agiva pure alla presenza dei figli.
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Erano convolati a nozze, nel loro paese di origine, nel 2006 ed un anno e mezzo dopo si
erano trasferiti in Italia, in cerca di lavoro, raggiungendo la famiglia, che già lì si trovava,
della giovane sposa.
Una storia come tante se non fosse che l’uomo iniziava a manifestare comportamenti
aggressivi nei confronti della moglie, prima, sporadici poi, anche complice l’uso più
massiccio di sostanze alcoliche, sempre più frequenti; prima, in assenza dei figli poi,
anche in loro presenza.
Un’inarrestabile violenza non solo fisica ma anche psichica non limitata neanche
dall’essere la vittima incinta: la picchiava, infatti, pure in questa circostanza e non una
volta. L’aveva allontanata dai suoi cari, non mancava di offenderla ovunque ed alla
presenza di chiunque, di minacciarla anche di morte, ma il meglio lo dava sempre
all’interno della mura domestiche dove gli schiaffi, le pedate, le mani strette al collo, gli
spintoni erano all’ordine del giorno. Ad inalberarlo futili motivi, banali pretesti ai quali
seguiva un’inaudita ferocia sopportata silenziosamente per amore dei figli e nella speranza
di riuscire a cambiarlo.
E’ l’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 16 gennaio, a far rinsavire la malcapitata, a farle
chiedere aiuto: la bloccava ad una sedia impedendole di muoversi e la percuoteva anche
con una bottiglia. Riusciva, solo dopo un’ora, a liberarsi ed a scappare da casa, come altre
volte era successo, facendovi rientro solo dopo aver ricevuto indicazioni dal figlio che si
accertava che il padre stesse dormendo.
Terrore, prostrazione, umiliazione facevano parte integrante della sua quotidianità: questo
ciò che racconta ai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina, che trova riscontro
anche nelle parole della sorella e che viene prontamente comunicato alla locale Procura
della Repubblica per la consueta attività di direzione, impulso e coordinamento.
Quel marito violento è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari
eseguita dagli stessi operatori di polizia ai quali la vittima si era rivolta.