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L’arma dei Carabinieri non dimentica i suoi eroi. Intitolata la sede dell’ANC a Giovanni Cavallaro | Intervista al figlio Diego

L’Arma dei carabinieri non dimentica mai i suoi eroi. Il ricordo del sottotenente Giovanni Cavallaro, morto il 12 novembre 2003, a seguito dell’attentato terroristico a Nassiriya, insieme ad altri diciotto italiani, in difesa della pace, è sempre vivo. L’associazione dei carabinieri di S. Teresa con una manifestazione che si è snodata in due giorni, ha intitolato la propria sede al valoroso militare che, nel 2005, è stato insignito dalla Croce D’Onore alla memoria con la seguente motivazione: comandante del plotone infoinvestigativo dell’unità di manovra del reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione antica babilonia, coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Alla manifestazione erano presenti la prima  moglie Giuseppina Saglimbeni(dalla quale divorziò) e da cui nacque Diego e la vedova Sabrina Brancato con la quale gioì per la nascita di Lucrezia e le più alte autorità dell’Arma dei carabinieri: il generale della legione Sicilia Riccardo Galletta, il colonello provinciale di Messina Drago, il capitano della Compagnia di Taormina Maiello e tutti i comandanti delle stazioni dell’Arma del comprensorio jonico. Tante altre autorità religiose, civili e militari hanno voluto rendere omaggio al messinese scomparso tragicamente per portare la pace nel mondo.
Il sottotenente Cavallaro nasce nella Città dello Stretto il 21/06/1956 e ventenne si arruola nell’Arma dei Carabinieri. Nel 1977 presta il suo primo servizio nella stazione dei Carabinieri di Francavilla di Sicilia, un anno dopo è nel nucleo radiomobile della Compagnia di Taormina e a seguire viene accorpato, per un breve periodo, alla caserma collinare di Limina, dove conosce Giuseppina Saglimbeni, che sposa due anni dopo e dal quale matrimonio nasce il suo primogenito Diego.
Prima di Nassiriya era stato in missione a Pristina come comandante del secondo plotone controllo territorio. Poi, il 12 novembre 2003, il coinvolgimento nell’attentato di Nassiriya a cinque giorni dal rientro in Italia. Dopo la Santa Messa, nella Chiesa Madonna di Porto Salvo, commovente il ricordo dei figli Diego e Lucrezia, durante l’intitolazione della sede A.N.C., a Villa Ragno, dove nel loro intervento, hanno sottolineato che l’Arma dei carabinieri, da quel tragico giorno, è sempre vicina a loro. La manifestazione aveva avuto un prologo, nella giornata di sabato, con il concerto della Fanfara dell’Arma dei carabinieri del dodicesimo reggimento di Palermo.

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