I lavori di ristrutturazione non partono perchè non c’è il placet del Comune, la riapertura rischia di slittare dalla stagione 2019 al 2020 e allora cresce l’apprensione dei sindacati per la situazione dell’Hotel San Domenico Palace. Sulla questione sono intervenuti nelle scorse ore i responsabili della Fisascat Cisl e della Filcams-Cgil. “La situazione di stallo rischia di compromettere il futuro dei lavoratori – ha spiegato il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl, Pancrazio Di Leo -. Abbiamo raggiunto un accordo che dal punto di vista sindacale ci ha soddisfatto ma se non riaprirà al più presto la struttura, tutto rischia di essere vanificato. Il Comune deve prendere una decisione sui lavori e attivarsi per una risoluzione positiva del caso, dando priorità all’apprensione che stanno vivendo i lavoratori”. “Abbiamo ottenuto – continua Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl Messina – che almeno 20 lavoratori vengano impiegati nuovamente in caso di riapertura dell’hotel. Vi sono da considerare anche i pensionamenti e la scelta di chi si è mosso per trovare un nuovo posto di lavoro”. Sono stati riconosciuti dalla proprietà incentivi pari a 3,5 mensilità ai lavoratori non confermati. E’ stata inoltre inserita la disponibilità che circa il 70% degli impiegati stagionali saranno garantiti dall’assunzione oltre i termini previsti dalla norme e dal contratto nazionale di lavoro. Ma il problema rimane l’incertezza totale su quanto potranno iniziare i lavori, non c’è l’ok del Comune e nemmeno della Regione che non ha deciso se confermare o meno la sospensiva determinata dall’assessorato ai Beni Culturali sul parere positivo che era stato dato al progetto dalla Soprintendenza.
“E’ in atto una grave fase di stallo che avevamo temuto e che compromette il futuro della prestigiosa realtà alberghiera e dei posti di lavoro”, ribadiscono il segretario generale della Filcams-Cgil di Messina Francesco Lucchesi e il segretario provinciale Andrea Miano sull’hotel San Domenico, chiuso da qualche mese.
La Cigl ha chiesto immediata chiarezza sulle prospettive , “alla luce dei ritardi e dell’impasse sui lavori di ristrutturazione che allungano i tempi di ripresa delle attività e dell’occupazione”. La Filcams si è opposta ai piani prospettati dalla proprietà che ha avviato una procedura di mobilità nei confronti del personale. I segretari della Filcams hanno sollecitato l’Amministrazione taorminese a convocare un incontro, evidenziando come la vertenza del “San Domenico” deve vedere il coinvolgimento di tutte le forze del territorio per la difesa di un’importante realtà del territorio. La Filcams torna a sottolineare l’importanza del “Patto d’Area Comprensoriale per il Lavoro ed il Turismo” tra albergatori, organizzazioni di categoria e amministrazioni comunali non decollato e che sarebbe stato utile nella vertenza del “San Domenico”. Un’iniziativa per la tutela degli interessi dei lavoratori e per una politica di destagionalizzazione che – evidenzia ancora la Filcams – anche nel caso dell’hotel San Domenico viene messa in discussione. La Federazione provinciale dei lavoratori del turismo, dei servizi e del commercio in sede di confronto con l’azienda ha anche fortemente contestato la trasformazione dell’offerta turistica, una volta completati i lavori di ristrutturazione, da annuale a stagionale. La Filcams di Messina, infine, “rinnova la propria disponibilità alla sottoscrizione del Patto per la crescita e lo sviluppo del settore turistico”.
San Domenico Palace, i sindacati chiedono una presa di posizione del Comune
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