FURCI SICULO – Avantieri altri pezzi di cemento si sono staccato dal cornicione della chiesa Madonna del Rosario e sono piombati ai margini della piazza Sacro Cuore. Non ci sono stati danni perché la chiesa è da tempo regolarmente recintata all’entrata principale, tanto che i fedeli per ascoltare la santa messa sono costretti ad entrare dal portone laterale. Sono anni che si va avanti così. La chiesa Madonna del Rosario è un monumento all’arte, alla bellezza architettonica, tanto che prima i matrimoni erano frequenti. Adesso stoppato l’ingresso principale, i cittadini, ma anche i forestieri, stentano ad entrare in questo rinomato luogo di culto. Tra l’altro non arricchisce più la piazza, perché sbarrata con transenne in ferro. Però vedere la chiesa in queste condizioni, con le guglie cadenti e con il tetto pericolante fa paura e nello stesso tempo tristezza. Recintare la chiesa con transenne è stato d’obbligo, dopo che l’ufficio tecnico del Comune ha scritto a padre Briguglio intimandolo a “a provvedere con la massima urgenza ad effettuare la dovuta manutenzione, mettendo in sicurezza la chiesa al fine di eliminare qualsiasi situazione di pericolo”. Il parroco dal canto suo non sa proprio cosa fare, visto che anni addietro è stato presentato un progetto per mettere a norma le guglie e il tetto della chiesa. “Speriamo che venga presto finanziato – ha dichiarato tempo addietro il parroco – nel mentre la chiesa resterà recintata per evitare che pezzi di calcinacci vadano a colpire delle persone”. Ma sono anni che si avanti così. Dalla Regione Sicilia ancora non arrivano risposte certe, per cui in tutto il paese c’è una certa amarezza, per il lassismo interpretato nel tempo da assessori e funzionari regionali, che avrebbero dovuto firmare il decreto di finanziamento. Si spera, dopo anni di apatia, che il nuovo assessore regionale al ramo possa intervenire con determinazione per finanziare il progetto. La rinomata chiesa Santa Maria del Rosario, patrona del paese, è stata completata nel 1933, e da sempre considerata centro nevralgico della vita religiosa e sociale del paese.