La vicenda socio-politica e anche amministrativa di S.Teresa, del passato e del futuro quinquennio, piu’ che la parabola dell’ ille venit in nomine eius (ma, come puo’ venire nel nome del Signore chi, per non farsi crocifiggere, si e’ alleato con Barabba e con Giuda!), richiama alla memoria la pecora Dolly! Il primo mammifero clonato con successo da una cellula somatica, ma dalla vita breve ed effimera! Lo diciamo con la preoccupazione di bruciare le future classi dirigenti, non per invidia, che stiamo vivendo il peggior continuismo col passato remoto, spacciato trasformisticamente per un rivoluzionario superamento del passato prossimo, esso sì antropologicamente e culturalmente trascendente! Anche se i due re Carlo Alberto e Carlo Umberto, per motivi razionalmente incomprensibili, non sono riusciti a dispiegare le loro innegabili capacita’ oniriche a livello politico-amministrativo e ideale. Questi giovani non sognano, non immaginano e disegnano nuovi orizzonti, nuove frontiere! Sono ripiegati su un retorico umilarismo (attenzione! e’ un neologismo!); si nascondono dietro un inglesismo destrutturato e destrutturante; narcisizzano (altro neologismo!) una raccolta porta a porta dei rifiuti, venduta per differenziata, di indiscutibile successo a spese dei comuni limitrofi che fungono da troppo pieno! Siamo convinti della necessita’ di atti di straordinaria amministrazione, l’ordinaria e’ il minimo sindacale, e, soprattutto, di ambizione socio- politica e architettonico-urbanistica! Bisogna rianimare i cor nel dubbio estinti di centinaia di giovani e di professionisti! Bisogna disegnare una citta’ di sana pianta! Se rimane cosi’ S.Teresa non ha piu’ prospettive! Non puo’ piu’ crescere!