Negli stessi giorni in cui si è aperto un tavolo di discussione con il Comune per cercare una (difficile) intesa per la riapertura della piscina comunale, il Cvsm – ente gestore dell’impianto – torna a denunciare un altro episodio “misterioso” all’interno dell’area dove si trova anche l’elipista realizzata a maggio per il G7. Di recente i responsabili del Corpo Volontario di Soccorso in Mare, avevano segnalato una manomissione del cancello di accesso ai terreni con un lucchetto che impediva la chiusura del cancello stesso. Poi, dopo qualche giorno, quel lucchetto è stato rimosso “da ignoti” e adesso il Cvsm ha sporto una nuova denuncia alla Procura di Messina, per il tramite del Comando Stazione dei Carabinieri di Taormina.
“La nostra associazione – scrive il presidente del Cvsm, Giuseppe Sperlinga – è affidataria della gestione del centro sportivo di contrada Bongiovanni, e cioè della piscina e degli impianti sportivi, polivalenti ed ha un contratto la cui durata originaria era di 9 anni, che con deliberazione di Giunta n.46 del 29 giugno 2011, si è prorogato di ulteriori 9 anni, e cioè sino al 10 marzo 2026, avendo il Comune rinunziato motivatamente alla facoltà di disdetta del negoziato alla prima scadenza. Allo stato, pertanto, il contratto è validamente in essere e il Cvsm è a tutti gli effetti di legge custode dell’impianto”.
“Con esposto denuncia del 23 novembre 2017 – continua Sperlinga – avevamo comunicato che era stata apposta una catena con un lucchetto al cancello carraio della piscina. Eravamo convinti che ciò avesse segnato la fine di tale azione, e come da prassi abbiamo provveduto alla chiusura del cancello carraio (quello di accesso all’area della piscina), utilizzando solo ed esclusivamente una leva posta all’interno del motore che muove elettricamente il cancello, in modo che in caso di necessità le Forze dell’Ordine potessero entrare senza difficoltà. Ma il 2 dicembre scorso ci siamo recati in piscina e abbiamo trovato il cancello completamente aperto e, verificando la funzionalità del motore di movimento, abbiamo constatato che lo stesso era stato manomesso, smontato in alcune sue parti e rimontato al contrario, facendo sì che nessuna ruota dentata fosse utilizzabile per lo scorrimento del cancello e di fatto non consentendo così il blocco dello stesso”.
“La leva di blocco-sblocco del motore – conclude Sperlinga – era poggiata a terra e contestualmente ci siamo accorti che l’altro cancello, realizzato in occasione del G7, posto all’interno dell’impianto natatorio ed a chiusura dello spiazzo utilizzato come elisuperficie, lasciato aperto per diverse settimane dal Comune di Taormina, era perfettamente chiuso a chiave. Chi abbia messo in atto un simile disegno non è dato sapere. Noi segnaliamo tutto ciò all’Autorità Giudiziaria perché vengano individuate le certe ipotesi di reato integranti la condotta descritta e affinché vengano identificati gli autori”.