SANTA TERESA DI RIVA – Le abominevoli condizioni delle strade interne di Santa Teresa di Riva, quelle dove non è passato il Giro d’Italia. Una vera “trappola” per gli utenti a due ruote a rischio cadute. Più buche che asfalto, più trincee che tratti pianeggianti. Per le vie principali c’è voluto il passaggio del Giro d’Italia per asfaltarle e levigarle, ma anche una diffida dell’Anas (proprietaria del corso principale di Santa Teresa di Riva) alla società che ha realizzato gli scavi pr la posa della rete per il metano, affinchè provvedesse a sistemarle, ovviamente in tempo per il passaggio della carovana rosa della centesima edizione del Giro D’Italia, dopo sei mesi di abbandono e incuria, tanto è il tempo passato da quando sono stati terminati gli scavi e rattoppati alla meno peggio, alla definitiva sistemazione. Ma per le strade interne dove pure è stata posata la conduttura delle rete di distribuzione del metano, campa cavallo. Eppure nell’affidamento dei lavori era specificatamente detto che le strade dovevano essere ripristinate appena finiti i lavori. Nelle strade interne non si lavora da mesi, di cantieri aperti non ce ne sono, ma in compenso sono rimaste le buche. Buche che non dipendono solo dai rattoppi per il metano, ma sono frutto, laddove il metano non è passato, di incuria e inesistente manutenzione. A meno che non si intenda per “manutenzione” la badilata di asfalto freddo che viene posato dagli addetti del comune e che dura lo spazio di un mattino. Prima, quando si denunciavano le condizioni delle strade e in comune piovevano (e piovono anche oggi) richieste di risarcimento per i danni subiti dagli automobilisti e dai motociclisti, si diceva che tuttio sarebbe stato sistemato a cura e spese del consorzio che aveva vinto l’appalto per il metano, perché alla fine avrebbero dovuto asfaltare quasi tutta la rete interna. I lavori sono terminati da mesi, le strade sono rimaste in totale abbandono, trappole per tutti gli utenti a due ruote, l’amministrazione comunale non riesce ad imporsi (perché?) alla ditta chiedendole di rispettare gli accordi.
Anche sul Lungomare i lavori di asfalto non è che siano stati fatti a regola d’arte. Tutte le botole poste al centro della carreggiata sono ad una quota inferiore rispetto al piano stradale, pericolo costante per gli utenti su due ruote, anche viaggiando a 30kmh. Ed allora, dobbiamo aspettare il prossimo Giro d’Italia?