Pagliara – Dal gruppo di minoranza riceviamo:
“Gentile Direttore, mancano ormai tre settimane alle prossime Elezioni Amministrative che si terranno il prossimo 11 Giugno e vedranno, insieme agli altri, coinvolto anche il Comune di Pagliara.
Ebbene, il Sindaco Domenico Prestipino, come al suo solito, con la stessa metodologia che ha da sempre caratterizzato la sua esistenza “Politica” ultraquarantennale, in barba a qualsiasi disposizione di Legge, Regolamento o Statuto, ha deciso di mettere in scena l’ennesimo “spettacolo da fumo negli occhi” per tutti i cittadini del paese convocando per questo pomeriggio un Consiglio Comunale con i seguenti argomenti all’ODG:
Lettura ed approvazione sedute precedenti
Approvazione del Piano triennale delle Opere Pubbliche per il triennio 2017/2019 e relativo elenco annuale
Approvazione Piano Comunale di Protezione Civile
Approvazione Schema di massima del Piano Regolatore Generale.
Di seguito riportiamo le nostre considerazioni ed uno stralcio del Documento allegato al Verbale del Consiglio Comunale con cui abbiamo richiesti il rinvio del Consiglio Comunale (Ovviamente proposta bocciata)-
Oltre a ritenere assolutamente strumentale ed inopportuna la convocazione di questa seduta (a meno di 20 Giorni dalle Elezioni Amministrative), è necessario sottolineare che questo consiglio Comunale è stato convocato, per volontà del Sindaco e con la complicità del Presidente Giovanni Giacò e il benestare del Segretario Comunale Dott. Giuseppe Bartorilla, senza tenere minimamente conto delle disposizioni di legge.
Per essere chiari, riportiamo testuale l’art. 38, comma 5, del Dlgs. n. 267/00 (Tuel) che prevede che “i Consigli durano in carica sino all’elezione dei nuovi, limitandosi, dopo la pubblicazione del Decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti e improrogabili” evitando in questo modo che l’Organo consiliare in carica possa condizionare lo svolgimento della campagna elettorale attraverso atti che vanno ad incidere sulla formazione della volontà popolare e favorire i Consiglieri in carica che potrebbero anche rivestire la qualità di candidati al rinnovo del Consiglio (Tar Veneto, Sentenza n. 1273/96 e Consiglio di Stato – Sezione I, Sentenza n. 2955/03).
Anche il Consiglio di Stato ed il Tar Sicilia, Umbria, Puglia, hanno espresso identico parere al riguardo (Consiglio di Stato, Sezione IV, Sentenza n. 3894 del 30 giugno 2006; Tar Umbria, Perugia, Sentenza n. 165/98 Tar Puglia – Sentenza n. 382/04; ).
Pertanto, le condizioni di urgenza ed improrogabilità costituiscono i requisiti di legittimità degli atti che vengono approvati dal Consiglio; sono, cioè, i presupposti giuridici in base ai quali è da considerarsi legittima l’azione amministrativa messa in atto dal Consiglio.
In sintesi, l’urgenza si ha quando la situazione di estrema gravità richiede che si debba necessariamente provvedere con immediatezza per non pregiudicare l’interesse pubblico, mentre l’improrogabilità è connotata dall’esigenza che la situazione non possa subire dilazioni per la presenza di un termine che rende indifferibile l’adozione dell’atto.
Alla luce di quanto detto, come specificato dall’ex art. 3 della Legge n. 241/90, il provvedimento dovrà contenere una motivazione che accerti la presenza della situazione di fatto (urgenza e/o gravità) e degli elementi che impediscano all’Amministrazione di attendere oltre (termine perentorio), per far fronte ad una situazione determinata e speciale (non ordinaria).
Appare quindi evidente che l’inserimento nell’ODG del Consiglio Comunale del 23 Maggio, tra gli altri, dell’argomento relativo all’approvazione dello Schema di massima del Piano Regolatore Generale rappresenti un’azione che rientra perfettamente nei casi “incriminati” dal Legislatore.
Infatti lo Schema di Massima, introdotto dalla Regione Siciliana con la L.R. n. 15 del 1991, rappresenta il passaggio intermedio tra le Direttive Generali ed il progetto di Piano regolatore Generale ed ha il compito di tradurre in azione progettuale tutte le indicazioni contenute nelle Direttive Generali (che devono essere già approvate dal Consiglio Comunale) ed essere notificate al progettista incaricato.
Ma vi è di più. Qualora si volesse dare credito alla motivazione dettata da “urgenza ed imporogabilità”, la convocazione sarebbe, a nostro avviso, già illegittima, in quanto non ci sono elementi sussistenti al riguardo.
Per essere più precisi, lo scorso 17 Gennaio 2017 (oltre quattro mesi fa), è stato notificato al Comune un avviso da parte dell’Assessorato regionale competente, con il quale si intimava entro 15 giorni (cioè entro lo scorso 01 Febbraio) l’Ente a fornire spiegazioni circa lo stato relativo all’Iter per l’approvazione del Piano Regolatore Generale, pena l’invio di un Commisario Ad Acta.
E’ evidente e palese che l’Amministrazione ha, colpevolmente, ignorato la diffida Regionale arrivata più di quattro mesi fa, dimenticandola nel cassetto del Sindaco, per utilizzarla in maniera strumentale ed inopportuna per la convocazione di un Consiglio Comunale sotto Elezioni (mancano 19 giorni esatti) e dopo l’indizione dei Comizi Elettorali, contravvenendo a tutte le disposizioni sancite dalla normativa vigente e confermate da numerosissime sentenze dei vari TAR Regionali e del Consiglio di Stato.
Ulteriori motivazioni rafforzative, alla richiesta di rinvio sono rappresentate da una serie di riflessioni e domande:
Le Direttive Generali, sono già state approvate dal Consiglio Comunale?
Sono stati invitati alla stesura dello Schema tutti i Cittadini mediante avviso pubblico come previsto dalla normativa vigente?
Trattandosi nel caso del nostro territorio di Zona a rischio Sismico, sono presenti tutti gli eventuali atti e le autorizzazioni del Genio Civile?
E’ stata data pubblicità delle intenzioni di questa Amministrazione alla Cittadinanza?
E’ stata data priorità alla sicurezza del Territorio?
Ci sono all’interno del Consiglio Comunale, dei Consiglieri e/o loro parenti che potrebbero trarre dei vantaggi dall’Approvazione dello Schema di Massima?
L’augurio è invece che volga al termine questa sorta di “violenza” nei confronti di Pagliara Centro, sempre più penalizzata da questa Amministrazione che in 5 anni non ha fatto nulla per il suo recupero. Pagliara centro, così come Locadi, rappresenta la Storia del nostro Comune ed un’Amministrazione seria e responsabile dovrebbe far sì che ci sia una crescita proporzionata dei tre centri, ciascuno con le proprie caratteristiche e vocazioni.
Certamente Rocchenere, per via della posizione, è destinata ad espandersi, mentre Locadi e Pagliara andrebbero valorizzate con un’attenta Politica che ne preservi la natura e la storia.
Si ha purtroppo l’impressione, invece, che dietro tutto questo ci sia un disegno ben definito da parte di qualcuno che non ha ancora capito che lo sviluppo e la crescita di un paese non possono passare attraverso l’umiliazione di un centro a favore di un altro e nemmeno attraverso le divisioni, ma solo ed esclusivamente attraverso l’unione e la condivisione.
Pagliara lì 23 maggio 2017
I Consiglieri Comunali
Santi Di Bella
Carmela Scarcella
Francesco Laganà
Loredana Spadaro