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Parole pesanti tra maggioranza ed opposizione. Di mezzo l’Ato rifiuti.

Roccalumera – Botta e risposta tra minoranza e maggioranza a proposito dei debiti con l’Ato. Sull’argomento pubblichiamo una nota dei consiglieri di opposizione:

“Roccalumera – Riduzione di €. 865.000,00 dei debiti con l’ATO Rifiuti a rischio a causa di scelte politiche poco oculate dell’Amministrazione.

La riduzione di ben 865.000,00 €. del debito del Comune di Roccalumera con l’ATO Rifiuti sembra essere messo in discussione a causa di scelte politiche poco oculate dell’attuale Amministrazione.

Già in occasione dell’approvazione del Piano di Rientro nel luglio 2013 e della stipula dell’accordo di programma con ATO Rifiuti e Regione la minoranza aveva rappresentato la necessità di inserire delle clausole di salvaguardia per l’Ente relativamente ai contenziosi in itinere: l’Amministrazione ha inteso andare avanti riportandoli solo nella delibera di Consiglio mentre l’accordo tra le parti non fa alcun riferimento alle controversie pendenti.

Il tempo, purtroppo, ci ha dato ragione e, nonostante, l’esito di sentenze favorevoli per il Comune, tutto è ancora in discussione con l’aggravante che si continuano a spendere soldi dei cittadini con incarichi legali e, per di più, mettendo in discussione un risultato acquisito e sicuramente favorevole per la nostra cittadinanza.

Poco più di un anno fa, infatti, il Consiglio Comunale in data 21/04/2016 aveva deliberato la rimodulazione del Piano di rientro da €. 2.500.000. ad €. 1.635.000, a seguito della sentenza n. 1816/2015 con cui il Tribunale aveva revocato due ingiunzioni di pagamento avanzate nel 2009 dall’ATOME4 Rifiuti nei confronti del Comune di Roccalumera.

L’attuale Amministrazione fin da allora aveva sostenuto che si era trattato solo di un “colpo di fortuna”, pur di non riconoscere la lungimiranza della precedente Amministrazione che aveva resistito in giudizio a tutela della collettività evitando di pesare inutilmente sulle tasche dei cittadini.

L’ATO Rifiuti ha presentato ricorso al TAR avverso tale delibera e il Comune ha resistito conferendo l’incarico all’avv. Carmelo Saitta per €. 6.240,00.

Con delibera n. 37 del 29/11/2016 si prende atto della sentenza favorevole del TAR e si approva nuovamente il Piano di rientro con la riduzione di €. 865.000,00.

Nel febbraio del 2017, l’ATO Rifiuti non accetta l’esito giudiziario e ci riprova proponendo un arbitrato – secondo noi fuori termine – che l’Amministrazione accetta e, per di più, non prende nemmeno in considerazione il parere negativo del Segretario Comunale che viene riportato in maniera esplicita e motivata nelle delibere di Giunta Municipale n. 18 e 21 del 23/02/2017 con cui l’Amministrazione dà incarico ad un arbitro esterno per €. 1.000,00 e nomina proprio consulente l’avv. Carmelo Saitta per €. 16.848,00. Il collegio arbitrale, appena insediatosi, stabilisce un compenso complessivo di €. 63.000,00 di cui €. 31.500,00 a carico del Comune.

Le scelte amministrative recenti, oltre a mettere in discussione un risultato acquisito, appesantiscono ancora di più la situazione finanziaria del Comune, con incarichi legali affidati senza rispettare le previsione normative del D.L.vo 50/2016 e conferiti, per di più, all’esperto “gratuito” del Sindaco, nonché cugino del Sindaco e zio dell’Assessore Asmundo!!!

Il Piano di Rientro avrebbe dovuto tutelare maggiormente la nostra collettività, ma le scelte dell’Amministrazione, che ha accettato supinamente le pretese dell’ATO, hanno garantito esclusivamente quest’ultimo!

L’attuale Amministrazione ed i Consiglieri di maggioranza farebbero bene a concentrarsi di più sul presente per evitare scelte politiche sbagliate che gravano continuamente sulle tasche dei cittadini.

Lì, 20/05/2017

I consiglieri comunali di minoranza”

 

 

Dal gruppo di maggioranza riceviamo:

“Roccalumera: Saitta: “ la Minoranza, anziché plaudire al risanamento contabile di Argiroffi, è ossessionata dal suo esperto”. Egregio Direttore Le chiedo un po’ di spazio per replicare alle contumelie della minoranza. Corrini e compagni asseriscono che la riduzione di € 865.000,00 legata al debito contratto con l’ATO Me4 Spa sarebbe a rischio per le scelte insensate dell’Amministrazione Argiroffi. Rischi e pericoli che non è dato sapere quali siano, rappresentando l’odierno comunicato l’ulteriore tentativo dei consiglieri comunali di gettare discredito sull’esperto del Sindaco. Ma facciamo parlare i fatti. L’Amministrazione Argiroffi nel 2013 appena insediatasi ebbe a produrre la ricognizione debitoria esistente con l’ATO alla data del 31.12.2012, rinvenendo una sofferenza di ben 2 milioni e 500 mila euro. Appurato questo, Gaetano Argiroffi e tutti i suoi collaboratori si adoperarono per confezionare un piano di rientro di detto debito con una rateizzazione ventennale, poi modificata a dieci anni dietro prescrizione dell’Assessorato Regionale. Nella delibera consiliare di approvazione del piano vennero contestualmente fatti salvi i contenziosi esistenti con l’ATO, fra i quali il giudizio innanzi al Tar Catania per 1 milione e 300 mila e l’altro pendente innanzi al Tribunale di Messina, legato alle opposizioni ai decreti ingiuntivi nn. 1377/09 e 1900/09 di 845 mila euro ottenuti dall’ATO medesimo. Esitato quest’ultimo giudizio con la revoca dei menzionati decreti ingiuntivi e scaduti i termini per impugnare la sentenza e riassumere il giudizio innanzi al collegio arbitrale, atteso che il Tribunale di Messina con la pronuncia de qua ebbe a sostenere la propria incompetenza, il Consiglio Comunale apportò delle modifiche all’anzidetto piano di rientro del debito con l’ATO e produsse la riduzione del debito da 2 milioni e 500 mila ad 1 milione 635 mila euro. La condotta dell’Amministrazione attiva ritengo, quindi, che sia stata lineare. Essa prima ha preso atto di una sofferenza debitoria esistente, poi di una somma pari ad € 865 mila non dovuta, in base alle statuizioni del Giudice, e l’ha espunta dal piano di rientro. In che cosa sarebbe consistita la negligenza degli amministratori non è dato sapere. Aggiungo che con il piano di rientro del luglio 2013 confezionato dagli attuali amministratori non venne stipulato alcuno accordo con l’ATO, essendo stato esso una misura adotta dagli stessi per scongiurare il dissesto finanziario, legato ad una distorsione contabile occorsa. Non voglio rivangare il passato, ma devo dire che sino a dicembre 2012 il debito con l’ATO è stato occultato, ricorrendo ad espedienti contabili, legati ai contenziosi pendenti. In pratica in forza dei contenziosi aperti con l’ATO pari a circa 2 milioni e 100 mila euro, questa cifra anziché essere accantonata a riserva in bilancio, in attesa del loro esito, venne fatta sparire. Sicchè, l’azione di risanamento contabile da parte di Argiroffi e compagni è stata lungimirante e fruttuosa, perché a partire dal piano di rientro del debito ATO è stato possibile risanare le sofferenze ereditate pari ad oltre 6 milioni di euro. Quanto agli apprezzamenti alla mia persona che Corrini e compagni mi dedicano voglio solo precisare che il risanamento del debito a Roccalumera è sotto gli occhi di tutti, sorretto da atti e delibere di Consiglio Comunale, con conseguenti atti gestionali, quali ordinanze e determine. Provvedimenti alla cui confezione ho partecipato nella mia veste di esperto, senza ricevere alcun compenso e senza che detti atti abbiano mai ricevuto alcuna bocciatura dal Giudice Amministrativo. Preciso che in questi quattro anni sono stati impegnati ben 800 mila euro per pagare il contenzioso risalente alla pregressa gestione amministrativa. Quanto alla censura riguardante gli incarichi elargiti alla mia persona, chiedo ai consiglieri comunali, tanto devoti al rispetto dei principi sulla trasparenza e della par condicio, come mai per dieci anni dal 2003 al 2013, io non sono stato destinatario di alcun incarico legale, pur essendo l’unico avvocato amministrativista con studio a Roccalumera. Evidentemente, Corrini e compagni, quando si tratta di applicare e rispettare le regole, sono flessibili con se stessi, e scrupolosi con gli altri.

Cordiali saluti.

Carmelo Saitta 

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