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sabato, Novembre 23, 2024
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No G7, Giardini Naxos teme “un’altra Genova”

La paura di un’altra Genova e l’incubo che alcune presenze violente possano infiltrarsi nel corteo pacifico dei manifestanti contro i potenti del pianeta. Così Giardini Naxos attende il “No G7” del 27 pomeriggio. In quella giornata, nel pomeriggio, andrà in scena la contestazione nei confronti dei sette grandi da parte dei movimenti antagonisti, dei centri sociali, ma anche degli universitari e degli studenti in arrivo da varie zone dell’isola e d’Italia. A Giardini si fa sempre più tangibile il timore di scontri e l’Amministrazione comunale ha evidenziato il pericolo attraverso le parole del sindaco Nello Lo Turco. Quel monito è stato adesso ripreso anche dall’onorevole Pippo Currenti che ha presentato una interrogazione al Parlamento siciliano e si dichiara molto preoccupato: “il G7 di Taormina avverrà in un clima di grande incertezza politica e forte inquietudine sociale figlia di una crisi economica che vede sul banco degli imputati proprio le politiche dei paesi che partecipano al summit, e per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente della Regione e agli Assessori Regionali”.

Anche le associazioni di commercianti di Giardini Naxos hanno reso noto di avere comunicato al Prefetto e al Questore di Messina di avere proclamato lo stato di agitazione per il possibile passaggio del corteo ‘No G7’ sul lungomare della città ionica il prossimo 27 maggio.

“Ho chiesto, attraverso un’interrogazione parlamentare – ha detto Currenti -, quali concrete iniziative urgenti si vogliono assumere, per competenza, nei confronti della manifestazione autorizzata di cui in premessa al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e del territorio di Giardini Naxos e se sono state considerate le conseguenze sociali-economiche-territoriali sia nel breve che nel medio-lungo periodo nel caso tale manifestazione avesse conseguenze diverse da quelle auspicate. Purtroppo il ricordo di quanto avvenuto in occasione del G8, a Genova, nel luglio del 2001, è fin troppo nitido. Nell’area interessata dal corteo ci sono bar e ristoranti che si vedranno costretti a smontare gazebo e tavolini sistemati all’aperto con conseguenti danni economici”.

E nel timore che possano infiltrarsi dei violenti tra i manifestanti pacifici, provocando scontri con le forze dell’ordine, già il sindaco Lo Turco nei giorni scorsi ha scritto al premier Gentiloni, al ministro dell’Interno Minniti, al Prefetto e al Questore di Messina “non condividendo il percorso ipotizzato per il corteo dei No G7”.

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