Aspettando il G7 rimane un autentico rebus la situazione della Villa comunale, che si spera e ci si augura venga riqualificata proprio in vista del summit dei potenti del pianeta. E in attesa di quell’appuntamento ad oggi c’è soltanto “la speranza” che però non basta a mitigare la rabbia e lo sdegno dei tanti cittadini che continuano a vedere il giardino pubblico della città di Taormina pieno di transenne e di problemi irrisolti. La frana che si è portata via oltre 20 metri del muretto che si affaccia su Villagonia è ancora lì, e non si comprende quando si andrà realmente ad intervenire per sistemarla. Un’intera ala del Parco rimane pertanto chiusa, transennata per motivi di sicurezza chiusa al pubblico mentre in Comune si confida di poter intervenire in occasione degli avvenimenti politici dei mesi che verranno.
La realtà è ancora più eloquente se si pensa alla bambinopoli chiusa ormai da parecchi anni e che potrebbe essere riqualificata e restituita alla pubblica fruizione con un intervento che necessita di poche migliaia di euro ma anche qui non sono stati, sino a questo momento, reperiti i fondi. Ed altrettanto preoccupante, anzi sempre più preoccupante, è la condizione delle torrette, inagibili da tempo immemore e sottoposte all’azione incessante delle piogge che rende sempre più vulnerabili strutture che sono considerabili a rischio crollo e che già in questi anni hanno fatto registrare dei cedimenti. Il Parco Giovanni Colonna Duca di Cesarò un tempo era vanto e orgoglio di Taormina, oggi è il simbolo del decadentismo dell’ultimo ventennio.
