Trasporto disabili gravi fermo, le lacrime di coccodrillo di 24 sindaci del distretto socio sanitario con Taormina capofila, che prima approvano un piano di zona che prevede la mobilità solo nel 2017, poi, sotto la spinta dell’opinione pubblica e delle famiglie interessate, corrono ai ripari, ma ormai i buoi sono scappati. Il risultato è che da otto mesi il servizio è sospeso, con le conseguenze immaginabili.
Sulla questione tornano le associazioni di volontariato che avevano denunciato i gravi disagi cui decine e decine di disabili andavano incontro.
“Abbiamo denunciato questa situazione a suo tempo e avviato una campagna sociale perché il piano di zona venisse revocato”, scrivono l’associazione Penelope, la Dispari onlus, l’Avis di S. Teresa di Riva.
“Con un’arroganza fuori luogo e una cecità amministrativa insensata, i comuni, tutti i comuni S. Teresa di Riva inclusa, hanno approvato un Piano di Zona in cui non solo la mobilità sociale è stata ridotta ad un anno, ma una buona parte dei soldi messi a disposizione dalla Regione sono stati impegnati a coprire aiuti economici una tantum per le famiglie in difficoltà economica (400 euro una tantum annui) che, oltre ad essere inutili, risultano essere un vero e proprio insulto alla povertà.
Bisognava avere il coraggio di dire di avere sbagliato e riformulare il Piano di Zona dal quale non solo è scomparsa la mobilità, ma sono stati cassati gli interventi a favore delle donne vittime di violenza e quelli per l’accoglienza delle persone senza dimora o privi di supporto socio-familiare.
Fra qualche giorno sarà il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, è magari quegli stessi sindaci e assessori saranno in prima fila ad affermare diritti che hanno disatteso volontariamente ed esplicitamente, per soddisfare il bisogno di qualche sindaco di promuovere il consenso attraverso aiuti economici a pioggia privi di qualsiasi efficacia e senso”.
“L’associazione Penelope – scrive il presidente Giuseppe Bucalo – non si è limitata a criticare il Piano di Zona e i suoi effetti devastanti, ma ha risposto anche all’iniziativa del Comune di S. Teresa di Riva (che potremmo definire riparatoria del torto e del danno causato alle famiglie da una scelta a cui lo stesso ha preso parte) di avviare autonomamente il servizio di mobilità, mettendo a disposizione le risorse dell’Help Center, affinché si riducessero gli effetti devastanti sulle persone assistite. La questione è se ci si vuole limitare a tappare le voragini aperte da una politica sociale scellerata, o se si vuole rimettere tutto in discussione e modificare profondamente il Piano di Zona recuperando servizi e progettualità di cui il Distretto continua ad aver bisogno e necessità”. Il Comune di S.Teresa ha deciso proprio in questi giorni di attivare il servizio per tre mesi, sia per i disabili gravi che devono raggiungere i centri di riabilitazione di Nizza sia per i tre ragazzi che devono raggiungere il centro di riabilitazione di Santa Teresa, investendo capitali propri, allo scopo di non far interrompere loro le terapie intraprese.