Arriva l’autunno portando con se le prime piogge e tornano puntualmente a riproporsi i problemi di infiltrazioni d’acqua a Palazzo Corvaia. Uno dei monumenti simbolo della città, sede di mostre di artisti internazionali, si presenta con il pavimento allagato e con l’intonaco scrostato a causa delle cospicue infiltrazioni d’acqua. Tali fenomeni non sono da sottovalutare in quanto possono comportare danni ingenti non solo allo storico palazzo, sede dell’ex Parlamento siciliano, ma anche alle opere in esso esposte a causa dell’elevato tasso di umidità che, indubbiamente, si crea nelle sale.
L’ edificio, sede del Servizio Turistico Regionale necessita urgentemente di un restauro strutturale sino ad oggi mai realizzato: questo spiega le ripetute infiltrazioni che si verificano puntualmente al primo temporale, in passato risolte con interventi tampone ai pluviali che, evidentemente, non hanno portato alla risoluzione totale del problema. Le piogge sono appena iniziate e sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi, ma la domanda sorge spontanea: le mura del palazzo saranno in grado di sopportare per un altro inverno le infiltrazioni d’acqua? O bisogna aspettarsi altre transenne e un altro monumento chiuso perché le strutture non sono sicure? Forse la Perla dello Ionio un tempo famosa per la sua bellezza, oggi vuole essere ricordata per i siti inaccessibili o transennati.
Utile in merito ricordare il Giardino Pubblico, interessato da una frana avvenuta nell’autunno di un anno fa in seguito alle piogge, ancora oggi transennato e per il quale i cittadini hanno lanciato una segnalazione al FAI nel progetto “I luoghi del Cuore 2016”. E va ricordata anche la Chiesa di San Giuseppe, gioiello architettonico inagibile da un anno a causa del crollo di una parte del soffitto e per la quale è stato richiesto il sostegno della Curia nell’ambito dell’Otto per mille. L’auspicio è che a Palazzo Corvaia spetti un destino diverso e positivo, quello di un immediato intervento di restauro che consolidi le unità murarie e risolva definitivamente la questione delle infiltrazioni d’acqua, perché cittadini e turisti sono stanchi di passeggiare in Corso Umberto e vedere monumenti bellissimi che rimangono chiusi.