Il prossimo 6 settembre ci sarà un incontro conclusivo a Roma con il Governo nel quale è anche prevista all’ordine del giorno la spinosa questione della riforma Naspi, sulla quale le organizzazioni sindacali stanno dando battaglia ed in particolare la Fisascat Cisl preannuncia per le prossime settimane nuove ed eclatanti iniziative a difesa dei diritti dei lavoratori stagionali. Il settore del turismo, ed in particolare dell’impiego stagionale, tra comparto alberghiero e quello del commercio,interessa nel comprensorio di Taormina e l’intera zona ionica circa 10 mila lavoratori “operativi” sia nel settore del commercio che in quello alberghiero.
“Vogliamo garantire i diritti dei lavoratori ed è il momento di far sentire con determinazione la nostra forza, come abbiamo fatto ad esempio in occasione dello sciopero nazionale organizzato il 15 aprile dello scorso anno in piazza IX Aprile a Taormina con una mobilitazione che ha visto la presenza di migliaia di lavoratori”, sottolinea Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl di Messina.
“E’ in gioco il futuro di migliaia di lavoratori e non soltanto in termini prettamente contrattuali ma anche per far sì che i nostri figli e le giovani generazioni, attuali e future, non siano ancora una volta costretti a lasciare questo territorio e a dover affermare la propria professionalità altrove, lontani dalla Sicilia e dal Sud”, evidenzia Pancrazio Di Leo, segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl SICILIA. “Sono partite in ritardo, in alcuni casi il 16 giugno scorso, le ultime assunzioni nel settore turismo, tra le quali ci sono contratti stagionali che dureranno soltanto sino al 31 agosto. C’è parecchia gente che non raggiungerà i 6 mesi di occupazione con evidenti difficoltà per le proprie famiglie che, nel periodo invernale, potranno contare su indennità di disoccupazione ridotte del 50% in rapporto ai mesi in cui il lavoratore sarà stato occupato. Sarà un inverno difficile e il problema è di carattere sociale. Il Governo nazionale ha concesso degli incentivi alle aziende stagionali “sgravio Irap”, ma pur percependo lo sgravio le aziende stagionali non hanno al momento incrementato né il periodo lavorativo né l’occupazione”.
L’obiettivo è quello di ottenere una deroga, intanto, sui tempi di attuazione della Naspi, che il Governo invece ha voluto far entrare in vigore sin da subito. “Abbiamo avuto di recente un incontro a Roma, presso la Commissione Lavoro del Ministero – sottolinea Pancrazio Di Leo-, alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro “Turismo, Commercio e Servizi”, c’eravamo anche noi, la Fisascat Nazionale con il segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice e la Fisascat Sicilia con il segretario generale aggiunto Pancrazio Di Leo, ed in quell’occasione è emerso che sulla Naspi bisogna arrivare ad una deroga sulla normativa di legge posta in vigore dal Governo, che rischia di paralizzare i lavoratori del comparto turistico. E’ a rischio l’indennità di disoccupazione per parecchi lavoratori, che rischiano di non poter raggiungere neppure i 6 mesi di occupazione. La questione è stata posta all’attenzione della Commissione Lavoro del Ministero, dove intanto è stata approvata una risoluzione per allungare il periodo transitorio della Naspi per gli stagionali del turismo. Tale risoluzione ha impegnato, all’unanimità, il Governo a valutare l’estensione dell’applicazione della disciplina transitoria Naspi per i tanti addetti ai lavori del settore turistico. L’obiettivo al quale si lavora alacremente da mesi è quello di una deroga sulla normativa di legge posta in vigore dal Governo, con una soluzione risolutiva, in grado nel breve e nel lungo periodo, di salvaguardare l’avvenire delle professionalità, a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie.
L’Assemblea regionale “parlamento siciliano”, ha esitato il 27 aprile scorso dopo la grande manifestazione regionale dei lavoratori stagionali un ordine del giorno sulla tutela del lavoro stagionale nel comparto turismo e ci si attende, e si chiede a gran voce, adesso, che quel documento venga recepito anche a livello nazionale dal Governo Renzi, che il 6 settembre si riunirà per trattare la questione. “Il sistema economico del territorio siciliano – si legge nell’o.d.g. approvato dal Parlamento – trae dal settore turistico un significativo ed irrinunciabile impulso in termini di creazione di ricchezza. Le attività degli attori del mercato turistico dei territori siciliani, sono finalizzate ad offrire servizi di alta qualità e rappresentano fattori positivi in termini di benefici per l’intera collettività. La componente del lavoro subordinato temporaneo e stagionale rappresenta nei fatti una parte importante dell’occupazione complessivamente generata dal comparto, con picchi pari anche al 95% in alcuni territori. Le previsioni della Naspi, riforma varata dal Governo, a differenza della precedente normativa in materia di ammortizzatori sociali, non tengono in alcun conto le peculiarità del lavoro stagionale nel turismo e di conseguenza non ritengono meritevoli, a differenza dei lavoratori appartenenti ad altri settori ugualmente connotati da attività di natura stagionale, le negative conseguenze reddituali che la nuova disciplina comporterà per i suddetti lavoratori stagionali del comparto del turismo. Stigmatizzato, inoltre, il fatto che le modalità della indennità Naspi, da erogarsi in caso di disoccupazione involontaria, stabilite dalla richiamata normativa, risultano oltremodo svantaggiose per i lavoratori temporanei impiegati stagionalmente nel settore del turismo”.
L’o.d.g. approvato ad aprile dall’Ars – trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministro degli Interni ed al Ministro del Lavoro – impegna il Governo regionale “al fine di evitare traumatiche conseguenze di carattere economico e sociale, ad assumere iniziative per sensibilizzare il Governo ed il Parlamento nazionale, affinché tale lacuna normativa venga sanata e venga prevista un’indennità da erogarsi ai lavoratori stagionali del settore turismo, equivalente, per durata temporale, alle settimane di effettivo lavoro prestato”. Adesso, aspettando le determinazioni del Governo