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mercoledì, Ottobre 30, 2024
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CCR, motivi aggiuntivi sulle controdeduzioni del comune: causa rinviata mentre la gente continua a gettare la spazzatura per strada. In arrivo la videosorveglianza

SANTA TERESA DI RIVA – Si allungano i tempi per la discussione del ricorso presentato davanti al Tar dai proprietari del Polo Artigianale Valdagrò per l’annullamento della delibera con la quale il comune di Santa Teresa di Riva ha deciso di allocare all’interno dell’area del Polo il Centro Comunale di Raccolta (Ccr) dove i cittadini potranno conferire i rifiuti differenziati (dall’umido all’ingombrante). La causa è stata rinviata su istanza dei legali dei F.lli Arcovito di Messina ,che sono ancora proprietari di alcuni lotti nel Polo Artigianale Valdagrò di Contrada Catalmo (difronte al depuratore consortile), i quali hanno chiesto al collegio di poter  proporre motivi aggiuntivi sulle controdeduzioni  formulate e sugli atti prodotti in giudizio dal Comune. La società proprietaria dei lotti sostiene che l’area dove è sorto il Ccr (già operativo da quindici giorni), ceduta poi al Comune, sia vincolata a parcheggio ed a servizio dei lotti realizzati poco più a monte e che dunque non possa ospitare un centro di raccolta dei rifiuti, sia dal punto di vista sanitario perché troppo vicina alle attività produttive, sia per l’aspetto economico, visto che una vera e propria discarica farebbe crollare il prezzo delle aree ancora invendute. Quell’area è il parcheggio del Polo. L’Amministrazione ritiene invece che quell’area una volta ceduta al comune nell’operazione di lottizzazione, sia di proprietà comunale che ne può fare l’uso che meglio ritiene. Inoltre si sostiene che nello strumento urbanistico è previsto che   nelle zona D il 10% della superficie della zona produttiva deve essere destinata a parcheggio, verde attrezzato o attività collettive. L’area del CCR è un’attività collettiva, quindi è possibile la modifica della destinazione d’uso.

Il Ccr di Catalmo è collegato alla raccolta porta a porta  della differenziata che a Santa Teresa di Riva è gestita da una società privata dal 2 maggio scorso. Il sistema, dopo un avvio farraginoso, sta cominciando a carburare, nonostante qualcuno si ostini ad abbandonare i sacchetti della spazzatura per strada dove non ci sono più i cassonetti dell’indiffereniata. Ma prima o poi anche questi incivili riusciranno a fare questo importante passo. 

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