SANTA TERESA DI RIVA – Il Pte di Santa Teresa di Riva deve rimanere aperto anche dopo le 20: riprende, con un nuovo impulso dell’Unione dei Comuni che ieri sera ha approvato un apposito ordine del giorno, la battaglia per ottenere l’apertura notturna del Punto territoriale di emergenza, unico presidio da Nizza a Sant’Alessio e per gli otto comuni della Valle d’Agrò, che però abbassa le serrande come un negozio qualunque, alle 20. I medici del presidio sono i primi a lamentarsi, ma chi ne subisce le conseguenze sono, oltre agli utenti, ovvio, i soccorritori del 118. I due servizi si trovano allocati al piano terra del Municipio, con ingresso dal lungomare. Il Pte, come detto, alle 20 chiude. Ma resta operativo il 118 per le chiamate dal centro operativo. Succede però che alla porta bissino cittadini in difficoltà che chiedono cure urgenti. Per regolamento il personale del 118 non può fare questo tipo di assistenza, ma alle volte il regolamento si forza vista la gravità di qualche caso. Ma se arriva una chiamata via radio per un intervento esterno, cosa fanno i medici, lasciano il paziente sul lettino e scappano con l’ambulanza per rispondere alla chiamata? E se succede qualcosa chi è responsabile?
Il problema è stato sollevato tempo fa anche in seguito ad un eclatante caso di cronaca, e ritorna in prima pagina oggi dopo il caso di buona sanità di ieri. E proprio ieri sera la giunta dell’Unione dei Comuni ha approvato un ordine del giorno con il quale si chiede all’Asp di potenziare il Pte di Santa Teresa di Riva tenendolo aperto anche nelle ore notture. Il presidente dell’Unione, Fabio Di Cara, ha sentito in audisione uno dei medici del 118 di S.Teresa, Salvatore Soraci, il quale ha esposto alla giunta la situazione che mette in gioco la salute dei cittadini e le responsabilità dei medici del presidio. Ma non basta, occorre che anche i consigli comunali dei 15 comuni interessati facciano sentire la loro voce e sostengano questa proposta.
Riflettori accesi anche in giunta a Santa Teresa. L’assessore Gianmarco Lombardo, medico, alza la voce: “Che senso ha chiudere il P.T.E. dalle 20 in poi e mettere così a rischio i Medici e i pazienti in nome del risparmio ? Ma cosa ci risparmiate nella sanità pubblica ? Non è lo stipendio di un parlamentare , questo è risparmiare sulla sicurezza e salute del Cittadino e mortificare l’operato dei medici . Io mi metto in ginocchio non come Politico ma come cittadino e Medico , che passa anche 36 ore di fila in guardia , aiutateci , La politica del territorio si muova per impedire questo scempio . Per una volta , qualcuno ascolti le nostre ragioni” .
E poi, il Pte operativo anche di notte, risparmierebbe un bel carico di lavoro ai pronto soccorso dei presidi ospedalieri.