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mercoledì, Ottobre 30, 2024
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Il judoka Elios Manzi alle Olimpiadi di Rio. Parla il papà Enzo

SANTA TERESA DI RIVA – Grande entusiasmo a Santa Teresa di Riva per la qualificazione olimpica diel judoka Elios Manzi che ha ottenuto il pass dopo aver conquistato la finale del Grand prix in Kazakistan contro il padrone di casa Ibrayev. “Un sogno che si avvera – ha commentato papà Enzo, che ha seguito in streaming il combattimento del figlio e che si trova fuori sede – dopo tanti sacrifici. Abbiamo ricevuto tante telefonate e messaggi di congratulazioni manco l’avessimo ottenuta noi questa storica qualificazione. Che è anche inaspettata, dopo la delusione di qualche settimana  fa. Ma Elios era tranquillo e sicuro dell’impresa. Il pianto liberatorio alla fine del combattimento quando ha capito di avere cinto, è la dimostrazione di quanto ci tenesse”.

E racconta la vigilia di questa impresa: “Ci eravamo sentiti ieri sera e questa mattina, si rendeva conto che c’era una montagna da scalare, ma non ha mollato. Adesso non ho potuto rintracciarlo, il cellulare mi dice ch3e è irraggiungibile, ma ci sarà tempo per parlarci”.

Avere vent’anni e sognare le Olimpiadi. È normale se ti chiami Elios Manzi, che da cadetto (U18) ha vinto due titoli europei e due argenti iridati e per questi e altri risultati è stato inserito nel progetto federale Tokyo 2020. Ma bisogna fare attenzione, perché il sogno olimpico di Elios va di fretta, e di attendere così tanto non ne vuole proprio sapere. La storia di questo giovane di Furci Siculo, 20 anni compiuti il 28 marzo, rasenta l’incredibile perché fra le vicissitudini della squadra azzurra, risultati altalenanti, cambi di direzione tecnica, allenatori che se ne vanno, quando spunta Elios è gennaio 2016 e la corsa per Rio è ormai allo sprint. In ogni caso Manzi esordisce con l’European Open a Sofia ed è secondo nei 60 kg, poi supera due turni nel Grand Prix a Dusseldorf, merita la convocazione per gli Europei a Kazan, dove sorprende tutti e si classifica al terzo posto. A Baku, la scorsa settimana, disputa il suo primo Grand Slam, si batte bene, ma esce al primo turno.

KAMIKAZE — Fatti due conti, la qualificazione per Rio sarebbe ancora possibile, ma solo se Elios dovesse arrivare primo nel Grand Prix ad Almaty, l’ultima gara. E questo è quello che è accaduto oggi, Elios Manzi ha messo in fila tutti gli avversari, uno dietro l’altro, Limare (Fra), Reinvall (Fin), Telmanov (Kaz), Lutfillaev (Uzb), e il favorito di casa nonché medaglia d’argento al Mondiale Ibrayev (Kaz) e con i 300 punti del primo posto sale a quota 558, entrando così nella zona qualificazione. Ora bisogna attendere ancora qualche giorno per avere il dato ufficiale, ma il piccolo grande miracolo di Elios Manzi è già stato realizzato. “Sono venuto qui con l’intento di dire la mia, non pensavo di arrivare così avanti. – ha detto Elios un attimo prima di salire sul podio -. Sapevo di poter far bene, la parola d’ordine del giorno era kamikaze, dentro o fuori. Ringrazio il mio maestro Corrado Bongiorno, la mia famiglia, le Fiamme Gialle e la Nazionale italiana”. Ed il kamikaze, è più dentro che fuori.

Elios Manzi è stato premiato una sola volta nella sua città Santa Teresa di Riva, nel 2011 in occasione dell’oro agli europei. Dopo hanno fatto calare un velo di silenzio. E questo resta un cruccio per la famiglia. Forse gli si potrebbe rendere omaggio esponendo sul pennone di piazza Municipio la bandiera olimpica.

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