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lunedì, Novembre 25, 2024
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Vecchie ruggini con Cateno, la minoranza di Fiumedinisi si vendica sul Liceo Scientifico

SANTA TERESA DI RIVA – Nuovo edificio per il liceo scientifico di Santa Teresa di Riva: c’è chi dice no. Il pollice verso viene da Fiumedinisi, dal gruppo consiliare di minoranza, che ha votato no alla delibera con la quale la maggioranza ha aderito all’odg proposto dal comune di Santa Teresa di Riva per ottenere dalla Regione la riassegnazione dei 4 milioni finanziati per la costruzione del primo lotto dell’edificio che nella zona degli impianti sportivi in via Fiorentino dovrebbe ospitare il liceo scientificio “Caminiti”. L’intero progetto è di oltre 6 milioni di euro, ma la differenza tra la parte finanziata dalla Regione e quella mancante sarà messa dalla ex Provincia Regionale che ha già impegnato tale somma nel suo bilancio, con la compartecipazione del comune di Santa Teresa di Riva. Tutti i 15 consigli comunali della fascia jonica hanno votato questo odg, anche Fiumedinisi, ma con il voto del favorevole del cartello di maggioranza e quello contrario della minoranza. Una scelta che non poteva che suscitare sorpresa e commenti. Perché i consiglieri di minoranza Orazio De Francesco, Nino Maisano, Francesco Repici e Gaetano Ricca non condividono la spesa per il nuovo scientifico? Eloquente la dichiarazione di voto che al primo punto sostiene che la coesistenza in un unico plesso di due istituti di diverso indirizzo non rappresenta alcun nocumento mentre la costruzione di un altro plesso “rappresenta un danno economico per la collettività e, quindi, un impoverimento collettivo”. E citano come nobile coesistenza quella tra Jaci e Minutoli a Messina. Nel secondo punto spiegano che alla luce del calo crescente della popolazione scolastica “appare avventata e dannosa per la collettività” la costruzione di un nuovo plesso con un  finanziamento pubblico “non assistito da adeguato calcolo costi/benefici”. Al terzo punto della dichiarazione di voto un passaggio che non ha bisogno di interpretazioni: “I finanziamenti pubblici non sostenuti da un adeguato calcolo costi/benefici, producono danni diretti alle comunità, mentre generano benefici solo a cerchie limitate di soggetti”. Insomma un attacco al sindaco di Santa Teresa più per le cose fatte (o non fatte) a Fiumedinisi, che per quelle programmate a Santa Teresa. Insomma, il comprensorio in questa storia non c’entra nulla.

Lasciando al gruppo di minoranza di Fiumedinisi i calcoli di tipo ragionieristico, va ricordato che a Santa Teresa di Riva la coesistenza forzata nello stesso plesso di due istituti ha portato al sacrificio di sale professori, biblioteca, laboratori, per far posto ad una popolazione scolastica che negli anni è andata sempre aumentando, mentre tre classi sono ospitate ancora oggi nello scantinato del Palazzo Municipale. Senza contare i tanti disagi che hanno dovuto patire generazioni di studenti per la  mancanza di un plesso autonomo. I calcoli costi/benefici non si fanno con il pallottoliere. 

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