FURCI SICULO
L’albero araucaria del Cile, che mostra una evidente somiglianza col pino, è ammalato. Ubicato in via dell’Arco, rappresenta l’emblema del paese di Furci. Faro per i naviganti e pescatori, l’albero è alto più di trenta metri ed è meta continua di forestieri e vacanzieri. Da qualche settimana però perde la corteggia, perché attaccato sul tronco e sulle foglie dalla cocciniglia cotonosa. La gente del quartiere (via Largo Pizzolo, la Nazionale, tra il tabacchino Giuffrè e la farmacia Schultze, e via dell’Arco) è particolarmente amareggiata, anche perché l’emblema del paese è fortemente a rischio. Alberto Maccarrone e Vincenzo Chillemi, che abitano nel quartiere, si sono rivolti ad un esperto di alberi secolari per far guarire l’albero; però trattandosi dell’emblema del paese, hanno chiesto un incontro al sindaco Sebastiano Foti, per poter dare aiuto all’araucaria, punto di riferimento per tutto il Comune. Due anni fa, proprio ai piedi del grosso tronco, è stato allestito il presepe, con pastori a misura d’uomo e con una stalla in miniatura realizzata alla base dell’albero. Un successo strepitoso. Su questo stupendo albero, piantato dalla famiglia Trimarchi nel 1901(poi emigrata a Roma) sono stati fatti particolari studi e ricerche, per la sua longevità, bellezza e la particolare altezza. Vedere questo albero gigante tutto verde piegarsi sotto i colpi mortali della cocciniglia cotonosa, rattrista i cittadini del quartiere. Si aspetta l’intervento dell’amministrazione comunale e quello degli esperti, qualcuno per la verità già chiamato al capezzale dell’araucaria.