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lunedì, Novembre 25, 2024
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Unione, S.Teresa è dentro o fuori? Di Ciuccio denuncia omissioni

SANTA TERESA DI RIVA – Come se non  bastava la polemica nata nell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche per la defenestrazione della vicepresidente del consiglio Melina Scarcella, dichiarata decaduta perché la sua elezione, avvenuta a novembre, non sarebbe stata valida perchè mancava il quorum previsto, adesso scoppia una nuova grana, anzi un vero e proprio giallo tra l’Unione e il Comune di Santa Teresa di Riva, che potrebbe anche avere risvolti di natura penale.

Per capire cosa è successo bisogna fare un passo indietro quando il comune di Santa Teresa, con l’insediaento dell’amministrazione De Luca, decise di uscire dall’Unione. Prima però la sfrattò da Villa Ragno costringendola a trovare una nuova sede a Sant’Alessio dove è ora ospitata Villa Genovesi. Il consiglio comunale di Santa Teresa votò il recesso con i voti della maggioranza e notificò la delibera alla segreteria dell’Unione. Solo che i consiglieri del gruppo di minoranza (Di Ciuccio, Pinto, Brancato e Trimarchi) sollevarono dubbi sulla legittimità della procedura, e lo stesso ragionamento fecero gli altri sindaci (undici) dei comuni che erano nell’Unione. Secondo Di Ciuccio, infatti, qualora nei casi di modifiche statutarie o fuoriuscite da enti non si raggiunga la maggioranza qualificata dei 2/3 alla prima votazione, la proposta deve essere successivamente sottoposta per due volte al vaglio del Consiglio comunale, che può approvarla in questo caso con maggioranza assoluta. E il civico consesso santateresino ha sì deliberato a maggioranza assoluta entro il 30 giugno 2014, ma si è espresso solo una volta in merito, non completando l’iter che prevede invece una seconda votazione. Poi si è cercato di metterci una pezza, ma il tempo era scaduto.

E mentre il comune di Santa Teresa si riteneva fuori, la segreteria dell’Unione, che a quanto pare non ha preso atto della delibera di recesso, ha continuato a mandare gli inviti di convocazione di assemblea o di giunta, ai due rappresentanti del comune di S.Teresa, Antonio Di Ciuccio per la minoranza, e Carmelina Rigano per la maggioranza, compreso quello della convocazione della assemblea per il 15 febbraio quando dovranno essere eletti il presidente ed il vice presidente del consiglio. Sembrerebbe un dialogo tra sordi, ma invece è un vero e proprio giallo. Il consigliere Antonio Di Ciuccio ha dichiarato a Gazzetta del Sud di non avere mai ricevuto le ultime convocazioni, compresa quella del 15 febbraio della quale è venuto a conoscenza dagli organi di informazione, mentre è stato accertato che quest’invito è stato diramato dall’Unione anche ai rappresentanti di S.Teresa. C’è omissione di atti d’ufficio? O si tratta di una errata interpretazione? E perché l’Unione non ha ancora ratificato l’uscita di Santa Teresa dall’Unione? Ed ancora, è valida la delibera approvata dal consiglio comunale con una sola votazione? Tanti interrogativi, per tante risposte. 

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