SANTA TERESA DI RIVA – Una banca dati unica costantemente aggiornata e disponibile simultaneamente da tutti gli uffici del comune. Nonostante questi continui investimenti, non mancano le cartelle pazze. Come quelle recapitate ai coniugi xy per lo stesso immobile. Una al marito e una alla moglie: per par condicio. Se i dati che vengono immessi nel sistema non sono attendibili, è perfettamente inutile spendere decine di migliaia di euro per informatizzare gli uffici. Di cartelle come queste per la spazzatura ne stanno arrivando tante e naturalmente con grande sorpresa dei destinatari “beneficiati” di questa doppia attenzione. Intanto l’amministrazione comunale continua a non badare a spese pur di dare agli uffici gli strumenti necessari per stare al passo con i tempi e avere costantemente il polso della situazione. Tradotto in parole povere: far pagare le tasse a tutti, specie a quelli che non le hanno mai pagate perché sconosciuti agli uffici stessi.
La giunta ha quindi destinato in questi giorni altri 37mila euro per l’acquisto di un software unico per l’informatizzazione di tutti gli uffici comunali, centrali e periferici, con banca dati unica, unificare il software per la gestione dei servizi demografici, del settore economico finanziario, dei tributi, del protocollo informatico, per diminuire i canoni per i contratti di manutenzione ed assistenza del software attualmente fornito da programmatori diversi tra loro. Con un solo gestionale i dati saranno disponibili e condivisibili per ogni ufficio.
Le somme necessarie per questo investimento sono state “rastrellate” da ben sei capitoli del bilancio di previsione 2015. L’appalto prevede la fornitura in licenza d’uso del software gestionale e la sua installazione, con server e database installati su piattaforma remota in modo tale che il Comune, pur restando proprietario dei dati, non abbia l’obbligo di conservarli e di provvedere ai file di salvataggio e la manutenzione dell’hardware.
