Il frastuono di un brindisi, il clamore dei fuochi d’artificio, le parole urlate, gli sguardi complici, gli occhi dei bambini… In una parola “Natale”. Ma dietro una crosta di apparente felicità, esiste un mondo sommerso, dimenticato, invisibile. Il mondo dei più poveri e degli emarginati, uomini e donne messi da parte da una società troppo caotica per fermarsi a guardare chi è in difficoltà. Per ricordare, e ricordarci, il vero senso delle festività natalizie, la sezione AIA di Messina ha deciso di fare qualcosa di concreto, offrendo il pranzo del Primo dell’anno agli ospiti della Mensa di Cristo Re.
Un gesto simbolico, forte nella sua semplicità, realizzato da un nutrito gruppo di fischietti che, per un giorno, ha indossato gli abiti da “cameriere”, portando, oltre al cibo, una parola di conforto, un sorriso, una stretta di mano, a fratelli e sorelle troppe volte finiti fuori dal “momento” sociale.
L’evento voluto dal presidente Massimiliano Lo Giudice e dal consiglio direttivo sezionale, si inserisce in una programmazione iniziata dalle giacchette nere messinesi con la visita ai detenuti del carcere di Gazzi, è destinata a continuare nel tempo come segno di una forte presenza istituzionale all’interno di un territorio denso di problematiche sociali. Prossima tappa di questo speciale percorso la giornata per la donazione del sangue, già programmata da tempo. Associazione Italiana Arbitri, una grande famiglia che non lascia indietro nessuno