Si tratta di un’iniziativa intrapresa in favore delle fasce sociali più deboli, che consente a chi ha un reddito ISEE non superiore ad € 7.550,00 e non riesce a versare i tributi comunali l’esenzione del pagamento in cambio di una prestazione di pubblica utilità (baratto amministrativo).
Prestazione che consiste in interventi, riguardanti la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade, nonché di decoro urbano, non solo ma anche di recupero di aree e beni immobili in disuso. Con detta iniziativa vengono raggiunti due obiettivi. Il primo è che a chi non può pagare viene permessa l’esenzione in cambio di una modestissima prestazione lavorativa, evitando la questua al comune. Il secondo è che l’Ente non subisce alcun aggravio dal mancato pagamento, in quanto viene inserita in bilancio una posta in entrata al pari del versamento del tributo. Il plauso di tale iniziativa va ascritto al lavoro dell’ufficio dei servizi sociali, capitanati da Miriam Asmundo.
“Ma il merito indiscusso del regolamento – scrive Carmelo Saitta – è di Cosimo Cacciola che ha provveduto personalmente alla sua redazione, di concerto con il Segretario ed i Responsabili degli Affari Generali e della Ragioneria. Ancora una volta la gestione Argiroffi si dimostra attenta e sensibile alle esigenze delle classi meno abbienti, venendo incontro alle loro esigenze, senza relegarle nel ruolo di figli di un dio minore. A parte il merito indiscutibile dell’iniziativa in sé, quella del “baratto amministrativo” per noi tutti rappresenta l’epilogo di un anno più che soddisfacente, durante il quale ogni obiettivo è stato raggiunto, spartiacque con la gestione amministrativa pregressa”.
“Adesso aspettiamo con molta serenità il 2016, confidando in analoghi successi. In conclusione mi sento di rivolgere un pensiero agli amici della minoranza e agli altri protagonisti della vita politica locale, rassicurandoli che se vi è stata qualche asperità, essa non è dipesa dalla scarsa considerazione delle persone, ma dalla dialettica politica, infarcita da una sana vis polemica”.
