METANO, cantiere aperto. In tutti i sensi. Ogni giorno ce n’è una. E questa “grana dell’iva” rischia di mandare i comuni a gambe all’aria.
La Fin Consorzio, la società concessionaria che ha vinto l’appalto per la realizzazione dei lavori nei 15 comuni del bacino jonico – peloritano, finora ha fatturato ai comuni l’avanzamento dei lavori senza includere l’iva perché, ritiene, si trattasse di una operazione imponibile iva trattandosi di contributi a fondo perduto.
L’Agenzia delle Entrate non è dello stesso avviso ed ha replicato che “L’esclusione dal campo d’applicazione dell’Iva – scrive il dirigente dell’Ufficio – si configura ogni qualvolta il soggetto, che riceve il contributo, non diventi obbligato a dare, fare, non fare o permettere alcunché in controprestazione. Pertanto, in via di principio, i contributi a fondo perduto, ossia quelli non versati in contropartita di una prestazione di servizi o di una cessione di beni, non sono soggetti ad imposta. Nel caso in trattazione emerge che il beneficiario effettivo delle risorse è il complesso dei singoli Comuni del Bacino mentre il Consorzio rappresenta il soggetto cui viene rimessa la realizzazione, e successiva gestione, dell’opera cosi come disciplinate dal contratto di servizio. Ciò consente di affermare che il Consorzio, non essendo beneficiario, riceve non contributi bensì un corrispettivo per la realizzazione dell’opera. Ne consegue che sulle somme in esame corrisposte al Consorzio, benché derivanti da finanziamenti pubblici, dovrà applicarsi l’Iva, trattandosi di acconti sul prezzo finale, da saldare al momento della devoluzione dell’opera con l’indennizzo residuo”. Insomma, tecnicismi a parte, l’iva va versata.
Il 15 ottobre l’amministratore della Fin Consorzio scrive ai Comuni di Alì Terme, Casalvecchio, Fiumedinisi, Furci, Itala, Nizza, Pagliara, Roccalumera, Sant’Alessio, Santa Teresa di Riva, Savoca, Scaletta Zanclea informandoli che devono pagare l’Iva al 10% e dopo potranno chiedere il rimborso allo Stato.
Intanto varia ancora la commissione collaudo. Uno dei commissari nominati il 10 ottobre non avrebbe i requisiti richiesti per cui è stato sostituito con l’ing. Santi Maria Cascone, docente universitario.