ANTILLO – E’ stata posta sotto sequestro, come era prevedibile, l’area dell’ex discarica Manti di Antillo “scoperta”, a dieci anni dalla sua (presunta?) bonifica, dalla erosione provocata nel terreno dalla alluvione del 10 ottobre scorso. Dalla quale sono emerse quantità preoccupanti di rifiuti dopo la piena del torrente Antillo in seguito alla alluvione del 10 ottobre. I carabinieri della stazione di Antillo dopo avere ricevuto dal sindaco Davide Paratore la segnalazione del rinvenimento di una consistente mole di rifiuti, con diversi livelli di stratificazione, presso quell’ex discarica bonificata da oltre un decennio hanno provveduto ad informare la Procura della Repubblica che ha adottato il provvedimento cautelare in attesa che l’Arpa ed il Corpo Forestale accertino la natura e la quantità dei rifiuti rinvenuti in seguito al cedimento del terrapieno di contenimento lungo la sponda sinistra del torrente Manti. L’Ufficio tecnico del comune di Antillo ha accertato che rifiuti sono emersi in seguito all’erosione del terreno in conseguenza dell’ondata di maltempo.
Si tratta di una ex discarica abusiva utilizzata fino agli anni ‘90 dal comune di Antillo e poi bonificata e messa in sicurezza nel 2007 grazie ad un finanziamento di 177mila euro dell’Ufficio speciale per la gestione dei rifiuti e delle acque della Presidenza della Regione Sicilia. La discarica di contrada Manti doveva essere “svuotata” dei circa 1600metri cubi di rifiuti che vi erano accatastati e gli stessi conferiti nella discarica Oikos di Misterbianco. Dagli atti archiviati dal comune di Antillo risulta che i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Gulizia di Furci Siculo su progetto esecutivo redatto dai professionisti Mauro Galvagno e Giovanni Scibilia. Era prevista la rimozione di un congruo quantitativo di rifiuti, la costruzione di un sistema canalizzato di drenaggio per la raccolta del percolato prodotto dai rifiuti, l’edificazione di un muro in cemento posizionato lungo il perimetro della discarica, ed infine la messa in opera, lungo lo stesso perimetro percorribile della discarica, di una recinzione in rete metallica.
Ora saranno i tecnici dell’Arpa e degli altri enti allertati dal sindaco Paratore ad accertare eventuali discasie tra lo stato dell’arte ed il progetto esecutivo. Intanto Paratore ha chiesto agli assessorati regionali all’Ambiente ed all’Energia la tempestiva rimessa in pristino dello stato dei luoghi “nel rispetto delle norme di carattere igienico sanitario a tutela della salute pubblica”.
La “scoperta” di questa bomba nascosta nel territorio di Antillo ha destato grande impressione in tutto il comprensorio visto che quei rifiuti dissotterrati dal torrente Manti finiscono nel torrente Antillo e quindi nel torrente Agrò. Con il danno ambientale che è facile immaginare.