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domenica, Dicembre 22, 2024
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La passerella non si tocca. Scendono in campo i sindaci di Roccalumera e Furci. 

ROCCALUMERA – Unanime protesta alla decisione dell’ingegnere capo del Genio civile di Messina,  Leonardo Santoro, il quale ha sentenziato che la passerella  sul torrente Pagliara, che unisce il lungomare di Furci a quello di Roccalumera  deve essere abbattuta. Ma per smantellarla occorrono, secondo  calcoli tecnici, 250 mila euro, che Santoro ha chiesto all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente. La decisione del capo del Genio civile è stata presa all’indomani del nubifragio del dieci ottobre scorso, quando la furia del torrente Pagliara è stata in parte frenata  dalla passerella, in prossimità dell’arenile.  Ma i due sindaci, gli amministratori comunali e gli automobilisti del comprensorio non sono dello stesso avviso, né ritengono sia una soluzione al problema abbattere la via di fuga. Anche perché posizionata vicino al mare, alla foce del Pagliara, non darebbe serio pericolo, visto che le acque del torrente l’hanno scavalcata, defluendo regolarmente verso lo Jonio. E l’hanno scavalcata perché è stata progettata a suo tempo a regola d’arte dagli ingegneri dell’Anas, cioè al centro concava, proprio per consentire, in caso di piena, che le acque del torrente la oltrepassassero. “Si chiama passerella sommergibile – ha spiegato il presidente del consiglio Antonio Garufi che è pure un bravo architetto – ed è stata costruita proprio scongiurare ogni pericolo. Cioè, durante una eventuale piena del Pagliara la passerella resta sott’acqua e viene regolarmente  superata dal torrente. L’unico ostacolo potevano essere i guardrail, ma li abbiamo tolti e quindi non ci sarà più pericolo”.  In verità durante la piena del torrente i guardrail hanno fatto da tappo al trascinamento di alberi, massi ed altro materiale  detritico, come pure le canne posizionate sotto la via di fuga.   Per questo l’ing. Leonardo Santoro nella lettera inviata all’assessorato regionale Territorio e ambiente ed ai sindaci Gaetano Argiroffi (Roccalumera) e Sebastiano Foti (Furci Siculo) evidenzia che “una nutrita quantità di materiale detritico portata a valle dal torrente Pagliara in fase di piena, ha invaso la passerella di collegamento dei lungomare di Roccalumera e Furci, la quale ha fatto cosi da ostacolo al naturale deflusso delle acque e al trasporto del materiale sull’arenile, causando l’innalzamento del piano d’alveo con rischio di tracimazione in danno dei prospicienti centri abitati”. E poi rivolgendosi all’assessorato competente “si chiede l’autorizzazione all’esecuzione per i lavori di somma urgenza, dell’importo presuntivo di 250 mila euro”. A questa richiesta si sono ribellati gli amministratori comunali dei due comuni e gli automobilisti di tutto il comprensorio, anche perché non si ravvede questo pericolo, perché una eventuale piena del torrente oltrepassa la bretella e defluisce regolarmente in mare. Intanto la zona circoscritta al torrente è stata ripulita da una ditta specializzata, il letto del Pagliara sagomato a dovere, le canne della passerella svuotate ed i guardrail divelti. Tutto è tornato come prima, ma si è in attesa di eventuali sviluppi. 

I due sindaci hanno dichiarato

Gaetano Argiroffi (Roccalumera) “Quello che spiega l’ing. Capo del Genio Civile non può succedere perché  la passerella nel tratto centrale è bassa e quindi  facilmente superabile dalle acque del torrente. Insieme al comune di Furci abbiamo una convenzione per tenere pulita la struttura, cosa che abbiamo  sempre fatto. Adesso col sindaco Foti stiamo preparando una relazione da inviare al Genio Civile e all’assessorato regionale competente, per dire che la passerella non crea disagi e che va salvaguardata”.  

Sebastiano Foti (Furci Siculo) “Noi la passerella l’abbiamo sempre pulita, grazie ai continui lavori di manutenzione. Adesso l’ingnere capo la vuole demolire ma per abbatterla ci vogliono 250 mila euro e dove prendono questi soldi. E poi abbattere questa via di fuga significa costruirne una nuova, ma ci vogliono 1.500.000 euro, come si evince da un nostro precedente progetto presentato alla Regione. Quindi non penso che cambieranno le cose”.

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