SANTA TERESA DI RIVA – De Luca show ieri: prima si autospsende, poi appende la fascia al cappio e infine annuncia di avere pronti per il finanziamento due progetti immediatamente cantierabili per il torrente Savoca e la salvaguardia della costa.
E’ cominciata con un colpo di teatro la manifestazione che domenica mattina ha riunito sul greto del torrente il consiglio comunale di Santa Teresa di Riva (presieduto per l’occasione da un impeccabile Santino Veri, già calato nella parte) ed i sindaci del comprensorio, che come De Luca, soffrono per quegli aiuti che non arrivano e che lasciano il territorio indifeso. Molti amministratori (meno, però, di quanti ci si aspettasse) con in testa i sindaci di Furci, Mandanici, Fiumedinisi, Castelmola, Alì Terme, Savoca, Casalvecchio, Antillo, Sant’Alessio, e, ovviamente, Santa Teresa di Riva: la metà di quelli invitati, mentre irrisoria è stata la partecipazione delle cittadinanze di S.Teresa e Furci che sono i due comuni maggiormente colpiti dall’ultima alluvione. Ma si sa, da queste parti vige il moto: “armiamoci e partite”.
Cateno De Luca, dopo avere ricordato le vicissitudini legate al sovralluvionamento del torrente Savoca, causa prima della esondazione annunciata, sottolineato l’insipienza dei dirigenti politici regionali, ha dichiarato che ha già pronto il progetto per lo svuotamento del torrente Savoca che il 29 ottobre consegnerà durante la conferenza dei servizi, e di avere anche pronto il progetto per la difesa della costa che sarà consegnato il prossimo 16 novembre alle autorità preposte nella seconda conferenza dei servizi.
“Noi stiamo facendo oltre la nostra parte – ha detto – se le autorità preposte non ci daranno i soldi per salvare le nostre comunità faremo un apposito mutuo di circa 10 milioni di euro ma ciò significherà che lo stato e la regione sono morti” ed ha aggiunto che “la mia fascia di sindaco rimarrà impiccata al cappio legato al ponte sul torrente Savoca e se il torrente la lambirà vuol dire che ha esondato le nostre comunità . Io non ci sto più , non voglio essere complice di uno Stato e di una regione criminale, non mi macchierò del reato di omicidio colposo, ora sarà’ scontro istituzionale, noi non ci fermeremo!”
Il sindaco di Savoca, Nino Bartolotta (ex assessore regionale alle infrastrutture), ha ricordato che l’art.71 comma 7 della legge 9/2013 affida all’assessorato regionale all’ambiente il compito di vigilare e provvedere alla sicurezza dei torrenti, autorizzandone, dopo la caratterizzazione, lo svuotamento. “Si tratta di mobilitare l’assessorato all’ambiente (retto dal messinese Maurizio Croce, ndc) per sbloccare il fondi comunitari a sua disposizione” provvedendo al contempo a riclassificare il torrente Savoca da zona di attenzione in zona a rischio elevato (R4). Il sindaco di Antillo Davide Paratore (un altro dei comuni dove ci sono stati gravi danni) ha sottolineato il dato di fatto che per salvare il territorio a valle bisogna consolidare quello a monte.
Infine Matteo Francilia ha ricordato il ddl dell’Udc per sbloccare il prelievo di sabbia dai torrenti mentre Mario Puglisi ha sollecitato i colleghi consiglieri a votare la mozione di sostegno al Ddl Udc. Il caporgruppo Sandro Salvatore Triolo dopo un excursus sull’affare Torrenti, ha proposto l’approvazione della mozione proposta da Mario Puglisi.
Ora non ci resta che aspettare gli eventi e pregare che non piova più con l’intensità del 9 e 10 ottobre.