FURCI SICULO – La furia violenta del torrente Savoca ha trascinato a mare tonnellate di legna (tronchi d’alberi, rami secchi, arbusti) che lo Jonio ha ributtato su tutto l’arenile. Ieri, decine e decine di automobilisti erano in fila sul lungomare per fare scorta della legna depositata sulla spiaggia. Avevano il portellone posteriore del proprio mezzo sollevato e continuavano a scaricare dentro più legna possibile. Un modo come un altro per pulire l’arenile. Ma il problema è un altro: insieme ai tronchi d’albero e rami secchi ci sono sparse sulla spiaggia centinaia di bottiglie di plastica, di ogni colore e dimensione. E siccome si tratta di materiale inquinante, che quanto prima sarà risucchiato dal mare, sarebbe opportuno che il Comune si attivasse per fare raccogliere tutto il materiale in plastica sparso sull’arenile. Difatti, insieme alle bottiglie ci sono anche delle sedie da tavolo, sedie sdraio, sgabelli, tutti di plastica e colorati. Se il Comune non ha la possibilità di ripulire la spiaggia dalla coltre di plastica, si affidi o deleghi qualche associazione di volontariato, Bonarema o altro, la scuola, i giovani dell’azione cattolica, la Pro Loco, perché i materiali in plastica si decompongono anche in mare aperto e entrano nella vita marina. Cioè vengono assorbiti dai pesci, che poi peschiamo e cuciniamo. Ecco perché il Comune si deve attivare a far raccogliere le centinaia di bottiglie di plastica disseminate sulla spiaggia, a ridosso della ringhiera.