SANTA TERESA DI RIVA – Occhi e indici puntati sul sovralluvionamento dei torrenti Agrò, Savoca e Pagliara che attraversano Sant’Alessio, Santa Teresa di Riva, Furci e Roccalumera. Lunedì c’è stato il sopralluogo dell’assessore regionale alle infrastrutture, Giovanni Pizzo. Il sindaco di S.Teresa, Cateno De Luca, intanto, torna all’attacco ed ha convocato per giovedì 29 (ore 11 in Municipio a S.Teresa) una conferenza dei servizi in cui si dovrà decidere sullo svuotamento degli alvei “a tutela della pubblica incolumità”. Svuotamento che da queste parti viene invocato da anni senza che ci siano stati riscontri effettivi. Anzi, per la verità, nel maggio dell’anno scorso, in seguito alla ennesima denuncia (4 febbraio) dei sindaci di S.Teresa e Furci, ci fu un sopralluogo della Procura della Repubblica per verificare se quanto esposto dai primi cittadini rispondeva alla situazione.
“Convocati” dalla squadra di polizia giudiziaria che su delega della Procura sta conducendo le indagini, per un sopralluogo congiunto, il rappresentante dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, i responsabili degli uffici tecnici dei comuni di Santa Teresa di Riva, Furci e Savoca, il responsabile dell’ufficio di protezione civile della Provincia, ing. Giuseppe Celi, il responsabile della direzione ambiente della Provincia arch. Gabriele Schifilliti, l’ingegnere capo del genio civile, ing. Gaetano Sciacca, il responsabile dell’ufficio tecnico del Consorzio autostrade siciliane.
A sorpresa si era anche presentato il sindaco di Santa Teresa di Riva, che dal ruolo di “accusatore” passò subito a quello di “indagato”. Infatti il genio civile gli contestò seduta stante la mancata chiusura dei varchi di accesso al torrente Savoca in contrada Giardino, aperti per consentire il passaggio attraverso l’alveo sulla sponda opposta dove in contrada Calcare di Furci risulta aperto un altro varco. I varchi vennero chiusi, ma di svuotamento manco a parlarne. In compenso quasi un anno dopo la Regione perse i fondi europei destinati dall’assessorato regionale al territorio alla messa in sicurezza del torrente Savoca. Erano le risorse del “Piano di Azione e Coesione” (Pac) che la Sicilia e le altre regioni del Mezzogiorno, non erano riuscite a spendere entro il 30 settembre e che il governo ha rastrellato per destinarli con l’art. 1 del comma 92 della legge di stabilità alle imprese che assumono a tempo indeterminato. Ovviamente nei 22 milioni che erano destinati al miglioramento dell’assetto idrogeologico, non c’erano solo le risorse per il torrente Savoca, la cui messa in sicurezza venne rimandata sine die.
Tanto per la storia, ricordiamo che la giunta regionale lo scorso 10 dicembre aveva approvato l’elenco degli interventi di manutenzione straordinaria di 19 torrenti della nostra provincia proposto dall’assessore al Territorio e Ambiente Maurizio Croce su un piano predisposto dall’ingegnere capo del Genio Civile, Leonardo Santoro. Ben 360 mila euro s dovevano essere spesi per lo svuotamento del Savoca. Un anno dopo sono tutti a rigirarsi i pollici ed invocare l’emergenza. Nel frattempo le acque in piena del torrente Savoca hanno inghiottito un altro tratto della strada provinciale 23 che collega S.Teresa a Misserio. Nel frattempo l’alveo del torrente si è pericolosamente innalzato, colmato dai detriti alluvionali che se non verranno rimossi potrebbero provocare una tragedia. A Furci il “Pagliara” è esondato proprio per questo. Cosa si aspetta per evitare che il “Savoca” faccia altrettanto?
Conferenza
Alla conferenza dei servizi del 29 sono stati invitati dal sindaco di S,Teresa, la Regione, l’assessorato al territorio, il dipartimento della protezione civile, la Provincia, il Prefetto, il genio civile, ed i sindaci di Savoca e Furci. Ci si aspetta soluzioni e fatti concreti, piuttosto che le solite promesse. Tutta la zona nord di S.Teresa e la sud di Furci rischiano di finire sottacqua e la frazione Misserio l’isolamento se la sp23 continuerà ad essere inghiottita dal torrente Savoca.