Solamente Gimondi, Merckx e Hinault prima di ieri erano riusciti a vincere almeno una volta il Tour de France, il Giro d’Italia, la Vuelta di Spagna e il Giro di Lombardia, una delle cinque classiche ciclistiche più importanti assieme alla Milano-Sanremo, alla Parigi-Roubaix, al Giro delle Fiandre e alla Liegi-Bastogne-Liegi. Da ieri infatti anche il messinese Vincenzo Nibali può fregiarsi di siffatta impresa, essendo giunto primo in solitaria sul traguardo di Como nella 109’ edizione della classica lombarda altrimenti nota come la “classica delle foglie morte”. Un anno particolarmente complicato per “lo squalo dello Stretto” caratterizzato pur tuttavia da importanti successi quali il Campionato Italiano, il Trofeo Bernocchi, la Tre Valli Varesine e adesso il Giro di Lombardia. Un periodo di forma smagliante che il messinese stava dimostrando anche nel corso della prova individuale su strada a Richmond negli Stati Uniti valevole per il Campionato del Mondo tradito solo da un incidente meccanico. Nibali, come detto, a buon titolo siede nell’Olimpo delle due ruote e peccato che la stagione ciclistica 2015 stia volgendo al termine vista l’attuale condizione atletica. Era dal 2008 che un italiano non si aggiudicava il Giro di Lombardia (e al contempo una delle grandi classiche), quando fu Damiano Cunego a trionfare sul traguardo del Lungo Lario.