Qualche giorno addietro a Messina si è scatenato un putiferio politico in quanto un consigliere comunale PD ha pubblicato su facebook un “ proclama” con il quale si dichiara in disaccordo con il matrimonio tra omosessuali, con le adozioni da parte di coppie gay, con le unioni civili preferendo, così dice lui, essere definito” razzista ed omofobo piuttosto” che “ peccatore, “ ipocrita” e “ sodomita”.
Apriti cielo ! Le reazioni sono state veementi e furibonde tanto da seppellire il consigliere comunale sotto una marea di insulti ed epiteti non esattamente amichevoli.
Finanche il segretario regionale del PD si è sentito in dovere di intervenire sospendendo il malcapitato dal Partito.
Tale ultima decisione mi è sembrata una cosa talmente stupida ed abnorme da fare passare in secondo piano la polemica su ciò che è successo.
Ciò che registro con preoccupazione è che, oramai, nella nostra società gli spazi per una discussione serena, rispettosa delle opinioni degli altri, sono pressocchè impossibili. O sei con me o contro di me. Se sei con me fai parte di “ noi” ed entri nel “ gruppo” che ti protegge e ti sostiene, se sei contro di me vai messo al bando con tutte le esecrazioni possibili, non hai diritto di cittadinanza, sei definito, a seconda di che si tratta, “ omofobo”, o amico dei corrotti o, addirittura della mafia.
In tale modo si impedisce qualsiasi dibattito e si lascia spazio a chi non ha nulla da dire e sa solo gridare o parlare per slogan.
Conosco tante persone omosessuali delle quali ammiro la cultura, l’intelligenza, la sensibilità, la disponibilità che manifestano e che sono ben superiori alle mie.
Ho sempre pensato che le scelte personali, quali che siano, vadano rispettate, senza se e senza ma.
Tuttavia il rispetto delle posizioni “ diverse” degli altri non ci può imporre il silenzio o il conformismo.
Come è legittimo che ci siano coloro che vogliono i matrimoni tra persone dello stesso sesso, le adozioni di minori da parte di coppie gay, è altrettanto legittimo che ci sia chi vi si oppone.
Come in ogni democrazia chi decide è la maggioranza fermo restando il rispetto per chi la pensa diversamente.
Sono favorevole al registro delle unioni civili ed ai diritti alle coppie gay, contrario al matrimonio tra gay, favorevole all’adozione di minori da parte di coppie gay purchè, come avviene per le altre adozioni , venga preventivamente accertata la loro idoneità alla genitorialità.
E’ più facile, tuttavia, gridare pochi e confusi slogan piuttosto che sedersi attorno ad un tavolo e confrontarsi serenamente.
Ho l’impressione, infine, che il gridare slogan quali “ omofobo” , “razzista”, “ oscurantista” contro chi si professa “ tradizionalista” , piuttosto che aiutare la causa di chi vorrebbe cambiare ne rallenta la marcia per la irritazione che suscitano tali slogan in chi ne è destinatario.
Una volta l’intolleranza, vergognosa, inqualificabile e violenta, era verso i “ diversi” , ed era, ovviamente, una cosa più che riprovevole.
Adesso, mi pare, che si stia affermando sempre più una “ intolleranza di ritorno”: chi, ieri, era deriso ed insultato, non perde occasione per manifestare ,oggi,la propria intolleranza verso chi, magari sbagliando, la pensa diversamente.
Il che, credetemi, non aiuta nessuno.
P.S.: Se c’è uno che ha fatto una figura meschina è il giovane segretario regionale del PD: un fighetto che segue l’onda così, pensando, di essere “ progressista.
Cordiali saluti.
Gianni MIASI