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sabato, Dicembre 21, 2024
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La supremazia della notte nel paese delle meraviglie!!

Quando, nel secolo del tardo avvenire, arrivava l’estate, il piccolo paese delle meraviglie diventa euforico, ingombrante di gente effervescente, riempito di automobili ferme con un via vai incessante, non si cura più della sua bellezza naturale. C’è ancora il mare con la spiaggia affollata, intasata di campetti, ombrelloni e residui vari, multiformi ma l’acqua è calda, appetibile col pieno di meduse e di strisce oleose.

La fascia costiera si adagia sul piano collinare, un tempo fiorente di giardini profumati e verdeggianti, ora arido e desolante con qualche tratto residenziale. Il calore del sole pervade ogni anfratto e lo splendore della luce colpisce i volti abbronzati fino al punto di stordimento totale della mente, che sceglie la notte per agire all’oscuro ed addormentare il pensiero. Così i dirigenti da sempre partoriscono grandi sogni: parcheggi sotterranei accanto al mare, una cittadella degli studi in periferia, un polo sportivo decentrato, una struttura sanitaria d’eccellenza, un centro commerciale – artigianale – industriale diffuso ed esteso al posto delle case, un’autostrada dentro il paese con stazione balneare, rurale ed appaltante, la doppia ferrovia, il porto e l’aeroporto spaziale ed tant’altro da capitalizzare.

E’ proprio la supremazia della notte fonda a non permettere di vedere le ragioni degli altri, a non considerare le necessità primarie degli abitanti, a non tenere conto della realtà del territorio. La gestione notturna e nottambula rende protagonisti giullari, apprendisti stregoni ed illusionisti capaci di trasformare il senso del bene comune e dell’ordinaria amministrazione, disconoscendo le risorse già in uso e quelle che si stanno perdendo: giovani migranti in Italia e all’estero, i rimanenti a rischio di sbandamenti e svuotamenti a causa della paura del domani e  delle offerte mondane, anziani minacciati dalla solitudine e dalla sofferenza, bambini senza più spazi per giocare e donne costrette a lavori sgradevoli e stressanti.  

Nel buio della notte scompare il verde, si dilegua ogni coltura, si perde l’acqua pubblica, si avvertono odori nauseanti nei pressi di cassonetti e scoli fognari, spuntano a frotta insetti e animaletti di diverso tipo, si rischiano alluvioni e disastri naturali. E’ la strana notte che prende l’anima mentre addolcisce di parlato e non guarda in faccia nessuno senza distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il giusto dall’iniquo, la notte che lascia fare prima l’uno in solitudine, poi l’altro in estraneità ma sempre giocando con gli amici degli amici. In questo gioco al degrado si passa la notte in bianco col desiderio di consumare la maggior parte degli eventi e delle cose da vedere, con la logica dell’usa e getta, dell’assembramento a tutti i costi, del divertimento fugace, tenebroso e rumoroso per distogliere l’attenzione dai problemi quotidiani e trascorrere momenti di allegria fino all’alba che viene.

In altre parole si mette in pericolo il coraggio politico di riconoscere un umanesimo di relazione che prospetta una nuova cittadinanza in grado di custodire e prendersi cura dell’ambiente in cui si abita, di evitare ogni forma di dominio e d’indifferenza, di  rifuggire l’esclusione e l’ emarginazione, di perseguire per tutti la salute, la pace, la solidarietà e la felicità. Per questo nel paese delle meraviglie ci vuole una conversione e si dovrebbe scegliere uno stile di vita a giorno, vigilante e partecipativo con l’obiettivo di poter contribuire a costruire la casa comune all’insegna della giustizia sociale e dell’ecologia integrale per cui tutto è in connessione con tutto in modo che non ci sia più bisogno di sognare ma di praticare il sentimento dell’amicizia, la virtù morale, la verità dell’amore e la politica della fraternità.

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