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Turismo, questo sconosciuto.
A Furci si tenta con piatti a base di pesce, a Roccalumera con un accogliente lungomare. 

ROCCALUMERA –  La spiaggia  non è ancora affollata, ma di vacanzieri se ne vedono in paese. E sono per buona parte stranieri, considerato che un noto albergo è pieno di francesi e tedeschi. Ma sono pochi per un comune che offre una spiaggia di tre chilometri, strutture alberghiere ed extralberghiere, cinque lidi balneari ed un lungomare ben pulito e ordinato.   La presenza dei vacanzieri catanesi, si avverte maggiormente il sabato e la domenica.  Intere famiglie escono con le macchine a Roccalumera, il sabato, favorite dallo svincolo autostradale, e una volta in paese si sistemano presso le case di amici o parenti, per poi rientrare domenica sera. Il cosiddetto turismo mordi e fuggi, che  certamente non porta economia in paese. Il titolare di un noto bar, Santino Metauro, ha evidenziato un altro aspetto legato alla carenza di turisti: “ma come possono venire a Roccalumera, se gli affitti delle case in estate sono alle stelle, si parla di oltre 1200 euro per quindici giorni. Non solo, il Palasport è ancora chiuso. Ci sono stati alcuni giovani vacanzieri che volevano giocare a tennis e calcetto e trovando l’impianto sbarrato si sono recati a S.Alessio. Comunque, al momento le spiagge non sono per niente affollate”.  Anche i commercianti sono un po’ allarmati. Per Franco Barletti, con attività avviata sulla centrale via Umberto I, il “turismo, a Roccalumera come nei paesi limitrofi, va di male in peggio. Ma è tutta la Sicilia che non  progredisce e che non fa niente per attirare il flusso dei vacanzieri”. Il motivo vero di questo lento malessere che sta portando ad un declino il turismo bella nostra provincia lo ha spiegato Anna Platania, Miss Riviera Jonica 2013, una bella ragazza catanese, che abbiano incontrato in compagnia della sorella Valeria sulla spiaggia di Roccalumera. “il problema è generale, non è certamente locale. Non c’è più la disponibilità economica di una volta e tante famiglie stanno tirando la cinghia. Adesso le vacanze si limitano solo ad un paio di giorni. Tra l’altro Roccalumera offre una spiaggia e un mare invidiabili, ma poi la sera dove si va? I giovani sono costretti a ripiegare su Giardini o Taormina. Si è vero, al momento le spiagge sono un po’ vuote, ma in agosto sicuramente saranno affollate”. Ma, si chiedono un pò tutti i commercianti e gli operatori turistici del comprensorio, basterà un mese per ripagare un anno di sofferenze?

 

 

FURCI SICULO – Mentre negli altri comuni si cerca di fare turismo con manifestazioni artistiche, sagre e  incontri culturali, a Furci si punta decisamente sul patrimonio enogastronomico a cominciare da una cucina a base di pesce.  Questo paese, in verità, è rinomato per le tante pescherie  e la vendita del pescato. Su questa inedita filosofia del turismo gastronomico sta puntando l’associazione Tamaricium, che organizza spesso per i turisti ed i vacanzieri  degli incontri culinari a base di pesce.  Si parla di piatti a base di costardelle, di pescespada ma, soprattutto do totani, questi ultimi pescati nel mare antistante il mare di Furci. Su questo argomento  si è espresso Vittorio Gregorio, presidente dell’associazione Tamaricium. “Se prescindiamo dal pescespada o dall’ alalunga, l’umile costardella era la regina del nostro mare, quando la pesca, e non si  parla di mille anni fa, era un mestiere diffuso.  E chi era il re, se non il totano?  La prima purtroppo è praticamente scomparsa dal nostro mare, ma il secondo c’è ancora e, nelle notti senza luna, si può ancora pescare”. In questi giorni sono stati organizzati  delle serate per i forestieri  con piatti stracolmi di pesce. “tutto a base di totano, ha detto ancora Vittorio Gregorio,  perché oltre ad essere gustoso e nutriente, è una delle perle più preziose del patrimonio gastronomico locale, che la comunità del cibo Slow Food intende valorizzare”.  L’associazione Tamaricium ha presentato recentemente “La Terza Furci”, un progetto mirato allo sviluppo turistico del paese mediante piatti e ricette dei nostri nonni, ma soprattutto a base di pesce adescato nell’azzurro mare Jonio.  

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