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domenica, Novembre 24, 2024
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Da 32 giorni senza logopedista i 15 bambini disabili di S.Teresa. Asp inadempiente, interruzione di servizio pubblico

SANTA TERESA DI RIVA – Ancora senza logopedista i 15 bambini disabili del centro di riabilitazione Asp di Santa Teresa di Riva. Dopo 32 giorni di sospensione del servizio riabilitativo la pazienza è veramente ricotta al lumicino. Il sindaco Cateno De Luca ha diffidato ieri con una lettera ufficiale il Direttore Generale dell’Asp 5, Gaetano Sirna, minacciando la denuncia per interruzione di servizio pubblico se il servizio no verrà immediatamente riattivato “con le modalità precedentemente stabilite anche in ossequio agli accordi intercorsi tra Asp e Comune di Santa Teresa di Riva”. Della situazione che si è venuta a creare al Centro riabilitativo di Santa Teresa è già stato informato l’assessorato regionale alla Salute. Gli appelli e gli inviti finora lanciati sembrano, però, sbattere contro un muro di gomma. Dopo 17 giorni di sospensione era stata l’assessore ai servizi sociali del Comune, Annalisa Miano, a scrivere a Sirna chiedendo anche un incontro per definire la situazione. Non c’è stata alcuna risposta. Stesso destino per le sollecitazioni dei genitori dei quindici bambini disabili che tramite la presidente della associazione Dispari, Antonella Aliberti, che li rappresenta, hanno inutilmente cercato di avere risposte dal responsabile del servizio, il prof. Giuseppe Quattrocchi. Situazione insostenibile ed odiosa perché riguarda il diritto alla salute di tanti piccoli diversabili.

Il servizio fino al 31 maggio era erogato da due logopediste a tempo determinato che assistevano due gruppi di bambini: dal primo giugno una delle due dottoresse ha avuto incarico a tempo indeterminato ed ha proseguito la terapia ai bambini che le erano stati affidati, mentre l’altro gruppo di minori che era assistito dall’altra logopedista che non ha avuto la riassegnazione a S.Teresa, si è ritrovato senza terapista, perché il servizio, inopinatamente, è stato sospeso in attesa che l’Asp trovi un rimpiazzo. Situazione, questa, non nuova per Santa Teresa dove i genitori hanno dovuto sostenere lunghe battaglie per evitare che il centro chiudesse. Dopo la bagarre dell’anno scorso quando si paventò l’ipotesi di una chiusura del centro di riabilitazione di S.Teresa per l’inadeguatezza dei locali, si pensava che il problema fosse stato risolto con il trasferimento degli ambulatori di riabilitazione nei nuovi e riadattati locali dell’ex pretura, sul Lungomare, nella zona di Bucalo. Il comune oltre a farsi carico delle spese per l’adeguamento dei locali, dovette anche provvedere ad acquistare gli arredi, visto che l’Asp dichiarò di non potere sostenere queste spese (lettera di Sirna al sindaco De Luca del 22 aprile 2015). In cambio dei nuovi locali in comodato d’uso gratuito, l’Asp prese l’impegno di potenziare i servizi prestati a Santa Teresa di Riva. Nella convenzione stipulata il 30 giugno dell’anno scorso si leggeva che “l’Asp procederà al potenziamento del proprio personale al fine di garantire l’attuale fabbisogno delle prestazioni riabilitative”. Parole scritte sulla sabbia?

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