SANTA TERESA DI RIVA – Sono “tornati”, più puliti e splendenti di prima, i cassonetti per la raccolta differenziata, dopo un pit stop per pulizia, disinfestazione e manutenzione, più lungo del previsto, tanto che per sette giorni il servizio è stato sospeso tra l’incredulità degli utenti.
La ricollocazione dei cassonetti per la differenziata lungo tutto il perimetro urbano consente ai cittadini virtuosi di continuare a depositare carta, vetro e plastica in questi contenitori, anche se a Santa Teresa di Riva la raccolta differenziata è ai minimi sindacali: il 7%, segno inequivocabile che gran parte degli utenti non ci crede, perché non sufficientemente motivata. Dopo una settimana di latitanza, quindi, riprende il servizio. Il direttore dell’ufficio tecnico dell’Ato4, Romualdo Santoro, ci riferisce che la prolungata manutenzione e pulizia dei cassonetti è stata causata dalla maleducazione e dallo scarso senso civico di certi utenti che li utilizzano come fossero per l’indifferenziata, mettendoci dentro l’umido e altri rifiuti vietati.
Comunque è opinione diffusa che il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti con l’entrata in esercizio dell’Aro (gestione diretta della filiera rifiuti), ovvero il 65%, lo si potrà avere solo con la raccolta porta a porta. Ma la gara di appalto (sette milioni in sette anni) non è stata ancora aggiudicata nonostante le sei imprese che vi hanno partecipato aspettano da sei mesi.
“Il nostro progetto – ha detto il sindaco Cateno DeLuca – tiene conto della continuazione dei servizi espletati con il sistema dei cassonetti, per poi passare gradualmente al porta a porta, prevedendo la raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti, lo spazzamento manuale e meccanico delle strade, la raccolta differenziata delle utenze commerciali e la gestione dell’isola ecologica. Contiamo in un risparmio di oltre un milione di euro oltre a potere contare sulle economie dirette provenienti dalla raccolta differenziata. I minori costi in aggiunta alla lotta all’evasione avranno una ricaduta sulle bollette, e già da quest’anno, grazie all’individuazione di grosse sacche di evasione, i contribuenti godranno di un riduzione del 30 per cento sulla Tari”.