Pagliara – Dal presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, riceviamo:
“Sindaci e Assessori, Presidenti dei consigli comunali e consiglieri convocati a Castel di Lucio per dibattere sulle novità legislative contenute del DDL 980 “Norme in materia di composizione dei consigli comunali e status degli amministratori locali”, alla presenza del Presidente dell’ARS On.le Giovanni Ardizzone, dell’On.le Franco Rinaldi, componente della I^ Commissione Affari istituzionali dell’ARS e del Senatore della Repubblica Bruno Mancuso, intendono manifestare tutto il loro disagio e la loro contrarietà ad un malcelato disegno, che intende colpevolizzare e ridimensionare il ruolo insostituibile e fondamentale svolto dagli amministratori locali nei Comuni dell’Isola. Non vi è nessuna contrarietà al disegno di legge in discussione se esso ha come obiettivo quello di adeguare le indennità degli amministratori e i gettoni di presenza alla normativa nazionale. Tuttavia non si può non sottolineare come nei 278 Comuni Siciliani (su un totale di 390) con popolazione al di sotto dei 10.000 abitanti, le spese per amministratori e consiglieri rappresentato importi contenuti nei bilancio comunali (per fare un esempio ogni consigliere in un anno non percepisce in media più di €. 300,00 in gettoni) e gli auspicati tagli non potranno mai comportare l’auspicato risparmio annuo presuntivamente calcolato dal governo regionale in €. 18.000.000. In molti casi amministratori e consiglieri rinunciano o si riducono le indennità e i gettoni. Di contro, laddove ci sono stati degli abusi, ciascuno dovrà rispondere per le personali responsabilità penali e contabili.
E’ inaccettabile che ancora una volta sull’altare della spending rewiu vengano sacrificati diritti e libertà irrinunciabili e costituzionalmente garantiti. Come già successo nel campo della giustizia (soppressione dei Tribunali), della sanità (chiusura e ridimensionamento ospedali) e con la virtuale soppressione delle Province (cancellazione degli organi elettivi), oggi si vorrebbero eliminare dai territori anche gli ultimi baluardi della democrazia, espressione della volontà popolare, ossia amministratori e consiglieri eletti dal popolo, e non virtuali, nominati o designati, che in virtù di un mandato popolare amministrano i Comuni, assicurano servizi indispensabili, si occupano giornalmente dei bisogni degli elettori, assumono responsabilità, si confrontano nei consigli comunali, luoghi imprescindibili dove si impara a fare Politica e a prendersi cura del Bene Comune.
Per questa ragione si manifesta ferma contrarietà ad ogni ipotesi di riduzioni del numero dei consiglieri comunali e dei componenti delle giunte comunali e si invita l’Assemblea Regionale ed i singoli deputati a migliorare il testo del DDL, emendato dalla Commissione, in modo da eliminare dal testo della legge la paventata riduzione di consigli e giunte. E’ inammissibile che in tutti i Comuni con popolazione al di sotto dei 5000 abitati un Sindaco abbia solo due assessori nella complessa e articolata gestione dell’amministrazione comunale. E’ auspicabile che, pur mantenendo al minimo i costi, sia preservata l’attuale composizione di giunte e consigli, anzi, come fatto in tanti comuni, si è disponibili a rinunciare ad ogni indennità pur di mantenere gli assetti attuali di giunte e consigli.
Si propone la creazione di una autorità di vigilanza sugli enti locali che contrasti abusi e degenerazioni.
SI chiede al Governo regionale di assicurare con tempestività i trasferimenti regionali (è inammissibile che nel mese di giugno 2015 ancora la Regione debba versare parte dei trasferimenti regionali per il 2014 in considerazione anche delle nuove norme di contabilità che consentono la spesa solo in presenza di disponibilità di cassa), di dare certezza normativa in materia di riassetto del governo del territorio a seguito della cancellazione virtuale delle province, ed in altre materie strategiche quale rifiuti, acqua, infrastrutture, utilizzo di fondi comunitari e servizi.
Si confida nel coordinamento di ANCI Sicilia nel portare avanti queste legittime istanze”.
Il Presidente dell’Unione
Domenico Santi Prestipino