Sicuramente, in questo tempo in cui si verificano sempre più frequentemente drammi esistenziali di dolore intenso per la morte tragica di giovani che non riescono a trovare un senso negli avvenimenti complicati ed incomprensibili della vita quotidiana, non ci è lecito esprimere giudizi di alcun genere e non si vuole entrare nel merito di alcun fatto particolare. Piuttosto il grido delle vite stroncate con violenza nell’età della fioritura non si può soffocare nel cuore di quanti hanno conosciuto ed hanno avuto rapporti con i protagonisti di qualsiasi triste vicenda. E’, tuttavia, doveroso soffermarsi un attimo per una pausa, per un’esclamazione di sorpresa, per un pensiero di riflessione!!!! Si sente forte il bisogno di riflettere sul valore della vita in questo determinato periodo di depressione diffusa sul piano esistenziale ed economico, di patologie fisiche e sociali, di terrorismo globale e di aggressività quotidiana, di sopraffazioni, di soprusi e di maltrattamenti vari. Per questo motivo diviene urgente riconoscere che “la vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita”. In realtà si rileva una continua e progressiva chiusura relativamente al modello sociale e culturale emergente, insidiato dal cinismo, dal calcolo o dalla ricerca del potere, dalla carriera o dal divertimento fine a se stesso. Sta venendo meno il desiderio di portare avanti i propri progetti, di realizzare i propri sogni, di manifestare le esigenze profonde della propria aspirazione, di ricercare un impegno edificante per sé e per gli altri. Ci viene in mente a proposito l’inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta quando invita a considerare la vita :
– un’opportunità per poterla cogliere in ogni attimo della nostra giornata,
– una sfida da affrontare con coraggio e dignità,
– un dovere da compiere, nonostante le difficoltà e le contrarietà,
– un gioco da giocare per l’intera partita anche se costa fatica,
– una tristezza da superare per gustare il piacere del dopo e del di più,
– una lotta da accettare senza paura, senza limiti e senza impedimenti,
– un’avventura da rischiare con fiducia, costanza e determinazione.
Purtroppo, nella scelta di ogni giorno, viene difficile essere disponibili alla sfida e giocare la partita fino all’ultimo pur con la possibilità di essere sconfitti o di cadere, piuttosto si preferisce stare a guardare, in attesa, senza correre il rischio della sofferenza, della solitudine, dell’impotenza. Proprio nei giovani manca tantissime volte la spinta a rischiare, a costruire il proprio futuro nella speranza, dando un senso diverso alla vita, rispondendo alle esigenze profonde dell’anima, esprimendo l’anelito d’infinito e di trascendenza, impresso nel cuore della propria coscienza. La responsabilità vera va ricercata senz’altro nel tipo di società che ci ritroviamo, nella mancanza di punti di riferimento educativi solidi, nell’indifferenza delle istituzioni, nella perdita di orientamento spirituale, nell’esperienza di fluidità delle relazioni. Ormai è stato raggiunto un limite di incertezza tale da cui è opportuno prendere le distanze con la sfida e lo sforzo di cercare di nuovo una via nella gioia di stare al mondo con tutti gli ostacoli che si possono presentare ma decisamente propensi a sperimentare la bellezza, la ricchezza, la pienezza della vita. A questo punto occorre la volontà, da parte degli adulti di prendersi cura veramente dei più giovani, di mettersi accanto a loro con simpatia, di mostrare fiducia e di promuovere la libertà con l’obiettivo di saper andare oltre, di saper cogliere l’essenziale e scegliere le ragioni della vita!!!!!!