SANTA TERESA DI RIVA – Le antiche origini di Misserio, la storia, gli aneddoti più curiosi e i personaggi del tempo, in particolare il missionario salesiano Santi Mantarro, sono stati al centro di una interessante lezione che per l’Università delle Tre Età di S. Teresa di Riva, è stata tenuta dall’architetto e storico locale Salvatore Coglitore, nell’aula magna della scuola elementare “Felice Muscolino”.
L’arch. Coglitore ha subito spiegato che il toponimo Misserio risalirebbe risale all’epoca romana, quando popolazioni provenienti dalla città di Messina si spinsero tra i Monti Peloritani dando vita a Missaniorum Pagus, il villaggio dei messinesi. Altri studi datano la nascita della borgata al tempo della colonizzazione greca della Sicilia, quando venne dato il nome di Messarìa, ossia “tronco di leccio”, col quale ancora oggi si denomina un borgo dell’isola greca di Santorini. Municipio della Baronia di Savoca fino al 1817, nel 1820 Misserio divenne frazione di Casalvecchio Siculo, fino a passare, nel 1928, sotto la giurisdizione di S. Teresa. Con il contributo di immagini e filmati d’epoca sono stati ripercorsi diversi decenni di storia locale, dai ritrovamenti di antichi reperti nella chiesa di San Vito a testimonianze dell’architettura del tempo ormai andate perdute, dai matrimoni, alle feste paesane. Coglitore ha poi ricordato le antiche tradizioni e consuetudini di Misserio, come il pellegrinaggio alla Madonna del Tindari e le auto che nell’immediato dopoguerra facevano la spola con i centri costieri.
La lezione dell’Unitre è stata in buona parte dedicata alla conoscenza della vita del missionario salesiano Santi Mantarro, nato il 2 marzo del 1880 proprio a Misserio e scomparso nel 1971 a Shillong, capitale dello stato indiano dell’Assam, al quale è stata recentemente intitolata la piazza Chiesa Nuova.
Diversi gli interventi dal pubblico: tra questi quello del maestro Santi Ucchino, originario di Misserio, che ha contribuito a ricostruire alcuni episodi storici ricordando altri aneddoti del passato. “Conoscere la nostra storia è fondamentale per affrontare il futuro – ha commentato in chiusura il presidente dell’Università delle Tre Età di S. Teresa di Riva – Santi Albano – e la cosiddetta cultura minore, o storia subalterna, non va assolutamente sottovalutata, perché ne siamo i protagonisti”.