E’ passato un anno e mezzo da quella sera di fine giugno del 2013 quando nella sede di Alleanza Cattolica in via Lecce a Milano una settantina di amici ci eravamo riuniti per presentare i cinque punti del “Manifesto di Alleanza Cattolica. Unioni di fatto e omofobia” in difesa della famiglia naturale tra un uomo e una donna, e soprattutto per smascherare il decreto legge Scalfarotto che con la scusa di combattere l’omofobia, avrebbe ridotto drasticamente la libertà di opinione di ogni cittadino. Già allora sembrava una battaglia difficile e soprattutto perdente, invece ora si può constatare che anche le battaglie difficili possono essere combattute e forse anche vinte.
Le manifestazioni delle Sentinelle in piedi in tutte le piazze d’Italia, hanno prodotto risultati incalcolabili, ma sicuramente quello più importante è stato il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” del 17 gennaio a Milano patrocinato dalla Regione Lombardia. In pratica il convegno ha certificato che certe battaglie si possono vincere. Se il ddl Scalfarotto che intendeva colpire il diritto d’espressione di tutti, è stato bloccato, certamente ha contribuito la grande mobilitazione popolare spontanea delle Sentinelle. Infine, qualcosa vorranno significare gli ultimi dati dell’Eurispes che vedono crescere in Italia, in controtendenza rispetto all’Europa, i contrari al matrimonio gay di ben dieci punti percentuali in un anno solo.
Pertanto, la battaglia per la famiglia naturale non è finita, si continua, anzi si rilancia, non bastano tremila persone ora si punta a quindicimila tutti nello stesso luogo, è questo l’intento del nuovo quotidiano LaCroce di Mario Adinolfi e dei suoi amici, che hanno programmato per il 13 giugno a Roma al Palalottomatica, un grande raduno.
Costanza Miriano racconta la futura iniziativa in un fondo apparso sul nuovo quotidiano il 29 gennaio: “Ha deciso di chiamare a raccolta un popolo, – certamente la Miriano fa riferimento a Mario Adinolfi, l’ex parlamentare del Pd – tutto il popolo degli uomini e delle donne di buona volontà, e di vedere se si riesce a riunirlo. Ma non in qualche salone parrocchiale, e neanche in un teatro. Quella magari era una cosa normale. No. Lui si è chiesto quale fosse lo spazio al chiuso più grande d’Italia, lo ha trovato, e lo ha preso.Questo spazio è stato trovato a Roma, è così Sabato 13 giugno alle 15 al Palalottomatica di Roma ci troveremo tutti insieme, quindicimila posti, quindicimila persone da tutta Italia per dire che la Corte Europea di Strasburgo che sanziona l’Italia perché non permette che i figli si comprino ci rende orgogliosissimi di essere italiani, che vogliamo rimanere orgogliosi del nostro paese non uniformato alla barbarie, che chiediamo all’Onu di votare la proposta di una moratoria di questa pratica che trasforma i bambini in merce, le donne in corpi da sfruttare, a volte fino alla morte come è successo alla diciassettenne indiana Sushma Pandey uccisa dalla iperstimolazione ovarica. Ci riuniamo per dire che i bambini non si comprano, che la persona è sacra, che le donne non si possono affittare, che i bambini hanno bisogno e diritto a un padre e a una madre, che l’ideologia del gender che insegnano nelle scuole è una vera e propria colonizzazione ideologica, come l’ha definita il Papa, che la Chiesa è rimasta l’unica ad avere il coraggio di annunciare all’uomo la verità su se stesso e che noi siamo con lei, la Chiesa madre nostra. Per far questo raccoglieremo le firme, sì, le raccoglieremo e le faremo arrivare al Palazzo di Vetro. Ma vogliamo anche trovarci insieme, per parlarci, guardarci negli occhi e capire insieme, e per farci vedere.”
Certo non sarà facile riempire il Palalottomatica, negli ultimi dieci anni non ci è riuscito nessuno. Sarebbe quasi un miracolo, “ma che i miracoli ci stanno simpatici”.
Per questo al grande incontro saranno chiamati tutti, i movimenti, i gruppi, cattolici e non, proprio tutti, soprattutto le persone di buona volontà. “Crediamo che se da lì, – scrive la Miriano – quel giorno, usciranno quindicimila persone decise a capire davvero cosa stanno cercando di far passare sopra le nostre teste, il nostro paese cambierà il corso della storia. Quindicimila teste pensanti e di buone volontà decise a passare parola possono davvero fare la differenza”.
Intanto in questi mesi in Italia non bisognerà combattere soltanto contro la crisi economica, ma ci sarà anche da combattere atti legislativi, “c’è un’offensiva normativa e politica in corso, proprio in questi giorni, in questi mesi, – scrive la Miriano – e c’è un popolo che si sta mobilitando, per ricordare che contro il popolo non si legifera. Un popolo che si mobilita perché è vero che la battaglia decisiva è quella contro il nostro peccato, è la conversione, e lì non si combatte a colpi di convegni né di articoli, ma di preghiera e di vita vera, ma è vero anche che mentre noi siamo impegnati a convertirci ci sono bambini in carne ed ossa che vengono prodotti, venduti, eliminati se imperfetti, comprati, cresciuti in famiglie senza il padre o senza la madre. Noi vogliamo che questa cosa in Italia non sia consentita. Noi vogliamo fermare leggi che la permettano, perché quando una legge entra il vigore fa mentalità, abbassa la soglia della consapevolezza, della vigilanza morale, come purtroppo è successo con l’aborto in tutto il mondo”. (Costanza Miriano, il 13 giugno al Palalottomatica, 29.1.15, LaCrocequotidiano).
La strategia di Mario Adinolfi e dei suoi collaboratori è chiara, forse un pò pretenziosa, ma a quanto sembra lui e i suoi ci credono e non intendono arretrare di un centimetro. “Noi vogliamo che il governo in Italia si accorga di noi, vogliamo che sappia che c’è un popolo insieme a noi, un popolo che la neolingua dei giornali e la colonizzazione ideologica stanno cercando di rieducare. Noi resisteremo a questa ondata, a colpi di incontri, di libri, di convegni, di passaparola, di articoli, di tweet e di post, ognuno come può. A colpi di copie vendute questo giornale”.
Adinolfi è talmente convinto di questa battaglia antropologica, che pensa di arruolare persino il presidente della Repubblica, appena eletto, Sergio Mattarella e magari anche Matteo Renzi, infatti il direttore de LaCroce fa notare che entrambi provengono dal vecchio Partito Popolare, quindi cattolici, non però all’acqua di rose come Prodi o Marino. Vedremo se l’ottimismo di Adinolfi avrà un seguito politico e culturale. Certo come lui stesso scrive, le preoccupazioni di essere approvate leggi contro la famiglia, non si sono dissolte, occorre sempre tenere molto alta la guardia.