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Depuratore consortile. Vi spieghiamo perchè Furci (3400 abitanti) paga più di Roccalumera (4400 abitanti).

Roccalumera – Il comune da svariati anni gestisce un impianto di depurazione dei liquami di fogna insieme a Furci Siculo e Pagliara. Le spese per la gestione dell’impianto intercomunale vengono ripartite annualmente fra i tre comuni. Spese calcolate un base all’ immissione delle acque nere nel depuratore.  Sembrerebbe tutto facile, ma non è così, perché Furci Siculo, pur avendo mille abitanti in meno di Roccalumera, paga più di tutti. E qui sono sorte le prime contestazioni tra i due comuni. Difatti l’amministrazione comunale furcese ha messo in dubbio più volte il conteggio, soprattutto i problematici  scatti del contatore.  Una querelle che continua, che va avanti, tra i sindaci Sebastiano Foti (Furci Siculo) e Gaetano Argiroffi( Roccalumera), perchè  nei furcesi non c’è la convinzione dell’esatta regolarità dei misuratori. Vediamo intanto i numeri, per avere un quadro di questa complicata vicenda che sta mettendo due comuni contro. Nel 2013 per la gestione del depuratore consortile sono stati spesi complessivamente 63.368,20 euro. Somma che è stata così ripartita fra i tre comuni: Roccalumera deve pagare 25530,01 euro, Pagliara  6089,33 e Furci Siculo 31758,86. Da cui si evince che Furci (3400 abitanti) paga seimila euro in più di Roccalumera (4400 abitanti) e qui scattano le contestazioni di Foti e compagni. Secondo lo schema redatto dal responsabile dei servizi finanziari del comune roccalumerse, dott. Luciano Scala, la causa dei pagamenti in più di Furci  è dovuta a eccessive immissioni di liquami nel depuratore, E dà i numeri della lettura. Infatti il contatore in entrata ha fatto registrare nel 2013  questi dati: Roccalumera metri cubi 261.328,  Pagliara mc. 62.102 e Furci Siculo mc. 324.980. Ora, come può Furci,  comune più piccolo di Roccalumera,  immettere più acque nere nel depuratore consortile?  Per il sindaco di Roccalumera dott. Gaetano Argiroffi “Ci potrebbe essere qualche ditta che preleva l’acqua dai propri pozzi e poi la scarica nella rete fognante”.  Anni addietro anche l’ex sindaco di Furci, dott. Bruno Parisi, ha lottato per risolvere il problema, individuando in una fabbrica del posto delle possibili anomalie ed aveva fatto installare dei contatori, ma poi non si è saputo più nulla.  Comunque, Foti e compagni non sanno capacitarsi dei 67 mila metri cubi in più che Furci scarica a Roccalumera. E la querelle continua. C’è da dire infine che l’amministrazione  furcese ha sborsato per la gestione del depuratore consortile 250 mila euro (in due trance), per debiti maturati in questi ultimi anni e che l’amministrazione Parisi non avrebbe pagato. 

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