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mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Contrasto alla violenza alle donne: la questione non riscontra interesse

Riceviamo e Pubblichiamo.
L’azione di censura del Piano di Zona riguarda aspetti molteplici che interessano la cultura, le politiche sociali, la partecipazione attiva, i diritti, le pari opportunità, la dignità e la giustizia sociale. Particolarmente odioso è risultato l’atteggiamento di sufficienza e superficialità con il quale i Sindaci hanno liquidato il progetto che mirava a creare sul territorio distrettuale una casa rifugio per donne e minori vittime di violenza, maltrattamenti e stalking. Odioso anche in relazione all’ipocrisia con cui quegli stessi amministratori partecipano o patrocinano eventi legati alla lotta contro la violenza di genere, mostrando una sensibilità (quasi) sempre disattesa dai fatti.
Eppure donne sono: a. la vicepresidente del Distretto, il sindaco “pro tempore” di S. Alessio, Rosanna Fichera, che, tanto per citarne la “sensibilità”, meno di un anno fa aderiva alla campagna “un posto occupato” (campagna simbolica che invitava le amministrazioni pubbliche a lasciare sempre un posto vuoto in ricordo delle vittime della violenza di genere); b. la stragrande maggioranza degli Assessori ai Servizi Sociali dei Comuni del Distretto, fra cui anche l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Giardini Naxos, Sandra Sanfilippo, che, ci dicono i verbali è stata individuata come portavoce dei Sindaci nel comunicare al Gruppo Piano la decisione di cassare il progetto di contrasto alla violenza di genere già approvato dal Gruppo Piano.

A niente è valsa la lettera-appello sottoscritta da Evaluna onlus, l’associazione che ha promosso in accordo con il Comune di Taormina e di Gaggi, la rete distrettuale contro la violenza sulle donne “Generosa”, costituita con un apposito protocollo d’intesa sottoscritto dal Sindaco di Taormina, dott. Eligio Giardina, nella sua qualità di Presidente dl Distretto socio-sanitario, dalla Questura e dall’Asp di Messina (vedi video in questa stessa pagina). Rete che fa parte della rete antiviolenza nazionale e che risponde per il territorio al numero antiviolenza 1522. Un’amnesia grave che Evaluna onlus ha cercato (inutilmente) di superare inviando copia del protocollo firmato in cui, fra le altre cose, il Distretto si impegnava ad inserire delle specifiche azioni e progetti mirati al contrasto della violenza di genere nell’ambito del Piano di Zona.

Non un obbligo di legge, s’intende, ma pur sempre un impegno. Tant’è che, citano sempre i verbali, lo stesso Sindaco di Castelmola, Orlando Russo, fra i più strenui sostenitori del Piano di Zona dei Sindaci, avrebbe affermato: “se ci fosse stato questo protocollo, c’era l’obbligo di mantenerlo. Siccome non viene evidenziata l’esistenza, non c’è alcun obbligo” !
L’amnesia diventa “rimozione” e il Comitato dei Sindaci completa l’opera, l’1 luglio 2014, allorché per rispondere alla nota dell’associazione Evaluna che chiedeva il motivo dell’esclusione del progetto già approvato dal gruppo piano, mette a verbale che “I SINDACI ALL’UNANIMITA’ DICHIARANO CHE IL PROGETTO IN QUESTIONE NON RISCONTRA INTERESSE” !

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