SANTA TERESA DI RIVA – E’ stato il direttore del distretto sanitario di Taormina, dott. Sebastiano D’Angelo, a metterci la faccia ieri mattina ed incontrare a Santa Teresa di Riva, su invito del capogruppo di maggioranza Sandro Triolo, il vice presidente della associazione Dispari Onlus, che rappresenta gran parte dei genitori dei 72 bambini disabili assistiti dal centro di riabilitazione di Santa Teresa di Riva a rischio chiusura, l’assessore ai servizi sociali del comune, Annalisa Miano, il vice sindaco Nino Famulari, il presidente del consiglio Danilo Lo Giudice e, naturalmente il sindaco Cateno De Luca. Un vertice “spuntato” visto che il dottor D’Angelo non era in veste di rappresentante ufficiale dell’Azienda Sanitaria (i cui vertici latitano da mesi), ma nella qualità di direttore del distretto sanitario per portare la piena solidarietà ai genitori che stanno lottando per evitare la chiusura del centro di riabilitazione per minori disabili di piazza Municipio. Ma tra le righe del suo intervento il dottor D’Angelo ha anche svelato una verità: “L’Asp ha dato disposizione per pianificare il trasferimento del centro di Santa Teresa di Riva in altra sede”, quindi si chiude il cerchio di un disegno che vuole non solo la Ssr (la società che gestisce in convenzione con l’Asp i servizi riabilitativi e che dal primo luglio trasferirà i propri fisioterapisti a Messina, lasciando il centro di riabilitazione di S.Teresa) ma anche l’Asp (che assiste solo un piccolo numero di bambini disabili).
A verità rivelata il sindaco Cateno De Luca, a fronte delle omissioni e dei ritardi palesati dall’Asp, ha annunciato che dal 1 luglio chiuderà le porte dell’ex municipio “sfrattando” di fatto l’Azienda Sanitaria che occupa quei locali, sempre secondo i dati forniti dal sindaco, senza titolo di legittimità. “Dal 4 ottobre – ha detto De Luca – dopo il sopralluogo con il dirigente sanitario dottoressa Napoli, abbiamo manifestato all’Asp anche altre due opzioni per ospitare i servizi riabilitativi, oltre all’ex municipio i cui locali vengono ritenuti dalla stessa Asp inadeguati, e cioè l’ex pretura e villa Ragno: da allora non abbiamo più avuto risposta, mentre l’Asp ha continuato ad utilizzare l’ex municipio senza stipulare una convenzione e lasciando sulle mie spalle ogni responsabilità penale. A questo io non ci sto”.
Natalina Polmo ha ribadito come l’Asp stia attuando la politica dello scaricabarile sulle spalle di 72 piccoli disabili che dal 1 luglio non avranno un posto dove andare per fare la loro terapia, se non affrontare un lungo viaggio fino a Messina. “E’ incomprensibile l’atteggiamento del commissario Magistri che con la scusa che a giorni dovrebbe insediarsi il nuovo manager già nominato dalla Regione, evita di prendere una qualsivoglia decisione mentre si avvicina il giorno in cui i nostri bambini non avranno più a disposizione la sede di Santa Teresa di Riva”.
L’assessore ai servizi sociali Annalisa Miano ha ricordato come il comune di Santa Teresa sia stato disponibile a trovare una soluzione ottimale “ma è certo che oggi non intendiamo sottostare ai ricatti dell’Asp, per di più fatti sulla pelle di tanti bambini e tanti genitori”.
I genitori hanno annunciato una mobilitazione generale a difesa dei diritti dei loro bambini, chiamando a raccolta tutti i cittadini della riviera jonica che ritengono sia un sopruso inaccettabile la chiusura del centro di riabilitazione di Santa Teresa di Riva. Il Prefetto Stefano Trotta, investito della questione dagli stessi genitori e dai sindaci dei 20 comuni interessati ha scritto una nota ad Asp e Ssr per conoscere le loro decisioni. (gi.pu.) 20/6/2014
La situazione
Dal 1 marzo l’Asp5 ha ceduto il suo 51 per cento nella società che gestiva i servizi riabilitativi in provincia di Messina alla Ssr (una società del consorzio Sisifo) lasciando in mano a quest’ultima ogni potere e decisione. La Ssr (che ha sede a Messina) ha deciso di chiudere a far data dal 30 giugno il centro di riabilitazione di Santa Teresa di Riva che utilizzava in coabitazione con l’Azienda Sanitaria perché a S.Teresa non sono stati reperiti altri locali idone e per quelli di Nizzadi Sicilia non è stato raggiunto un accordo economico con la società che gestisce la “Casa di Accoglienza”. Il risultato è che dal 1 luglio i 65 bambini che attualmente usufruiscono a S.Teresa dei servizi forniti dalla Ssr (terapie riabilitative) per continuare lo stesso trattamento dovranno trasferirsi a Messina con disagi immaginabili per i piccoli assistiti ed i loro genitori. La protesta si è levata forte e vibrante ma in tutto questo fa rumore il silenzio assordate dell’Asp cui spetta garantire i servizi e le terapie ai minori disabili della fascia jonica. Solo nella tarda mattinata di ieri è giunta ai genitori l’annuncio di una convocazione da parte di Magistri per lunedì alla direzione dell’Asp.