SANTA TERESA DI RIVA – Una nuova stangata per i contribuenti di Santa Teresa di Riva. L’ha decisa la maggioranza in consiglio ieri sera fissando l’aliquota Tasi al 3,3 per mille, la massima consentita, per coprire costi per 1 milione e 200mila euro di “servizi indivisibili”, che va pagata da chi possiede una prima casa. Non sono mancate le polemiche con il consigliere Sebastiano Pinto del gruppo di minoranza che ha chiesto un rinvio per approfondire meglio la questione, vista la gran confusione che c’è. Il sindaco Cateno DeLuca ha replicato che i regolamenti di Tasi, Imu e Tari e le aliquote di Tasi e Imu andavano approvati subito perché altrimenti non si sarebbe potuto redigere il bilancio di previsione 2014 e la spesa si sarebbe bloccata creando gravi difficoltà non solo alla attuività amministrativa ma anche alle manifestazioni per le quali il comune ha offerto il proprio patrocinio oneroso (Palio, estate santa teresina, eccetera). Il capogruppo di minoranza Antonio Di Ciuccio ha rilevato che questa nuova tassazione avrebbe accentuato la situazione di grave difficoltà in cui versano famiglie e attività commerciali ed economiche ed ha proposto la costituzione di una commissione consiliare che approfondisse le strade da percorrere per rendere “più sociali” questi tributi e che comunque per l’approvazione del bilancio di previsione c’era tempo fino al 31 luglio. Il sindaco ha accolto la proposta della minoranza – la commissione è formata dai consiglieri di maggioranza Frulli e Cassaniti (presidente) e dal consigliere di minoranza Di Ciuccio – ma ha chiesto comunque che si votasse sui regolamenti e le aliquote. “I costi dei servizi dovranno interamente essere coperti dai contribuenti – ha spiegato De Luca – per questo stiamo razionalizzando la spesa in modo da potere realizzare il massimo risparmio e maggiore produttività: non è possibile che sprechi e fannulloni siano a carico della collettività”. Il consigliere Trimarchi ha sottolineato come questi tributi altro non siano che una patrimoniale camuffata ed ha chiesto che fossero introdotti correttivi che tenessero conto del reddito del contribuente e non degli immobili da lui posseduti che spesso sono improduttivi. Il sindaco ha dato ragione a tutti ma poi ha fatto valere i numeri della sua maggioranza per votare regolamenti e aliquote stabilite dalla giunta. Che sono stati approvati con i nove voti del cartello di maggioranza (assente il consigliere Rigano) e i quattro contrari del gruppo di minoranza (assente il consigliere Brancato).
Per la Tasi l’aliquota sarà del 3,3 per mille per le abitazioni principali e relative pertineze e si pagherà ad ottobre. Per i fabbricati rurali strumentali l’aliquota sarà dell’1 per mille. Esentati i proprietari di case catastate come classe A4,A5 e A6 e quelle ultrapopolari. Detrazioni di 30 euro per figlio a carico e di 50 euro per famiglie con disabili. L’aliquota Imu 2014 è stata mantenuta uguale a quella del 2013 (che era già al massimo: 10,6 per mille) con le stesse detrazioni previste per l’anno scorso. La prima rata è stata pagata il 16 giugno per la secondai contribuenti avranno tempo fino al 31 dicembre. Nessuno provvedimento è stato adottato per quanto riguarda la Tari (la tassa sui rifiuti) tranne che l’approvazione del relativo regolamento che la disciplina. (gi.pu.) 18/6/2014
Quanto si spende e quanto si pagherà
Viabilità e servizi connessi:113.731 euro; illuminazione pubblica, 262.791; protezione civile, 60.000; tutela ambientale, 68.000; servizi di giustizia, 33.798; cultura, 178.078; servizi socio assistenziali, 396.800; servizi cimiteriali, 63.330.
Le aliquote: 3,3 per mille per l’abitazione principale, 1 per mille per i fabbricati rurali. Per l’abitazione principale occupata da soggetto diverso dal titolare è dovuta dal detentore il 10% dell’imposta complessivamente dovuta per l’abitazione, mentre la restante parte è dovuta dal proprietario. Detrazioni. Con rendita catastale per la sola unità abitativa, escludendo le pertinenze, uguale a 200, per minore 125 euro, fino a 400 detrazione di 50 euro, fino a 600 di 25 euro. Per le famiglie con figli fino a 26 anni la detrazione è di 30 euro a figlio. Se cìè un portatore di handicap ulteriore detrazione di 50 euro. (gi.pu.)