SANTA TERESADI RIVA – Saranno i 65 minori attualmente assisti dal centro di riabilitazione di Santa Teresa di Riva a patire i disagi maggiori con il trasferimento del servizio da Santa Teresa di Riva a Messina, programmato dal prossimo 1 luglio. Mercoledì prossimo si terrà presso il centro riabilitazione di S.Teresa (piazza Municipio) una assemblea dei genitori dei minori assistiti dalla Ssr organizzata dalla associazione “Dispari Onlus” di S.Teresa. Una smobilitazione, quella annunciata dalla Ssr, che l’Asp non dovrebbe tollerare ed alla quale in qualche modo bisognerà porre rimedio. Fino a quando il servizio veniva gestito in convenzione con una società di cooperative a Santa Teresa di Riva confluivano minori in attesa di terapie riabilitative provenienti da tutto il comprensorio, ma dal 30 giugno questa convenzione non esisterà più, l’Asp e la società di cooperative prenderanno due strade diverse. L’Asp continuerà a mantenere il proprio centro riabilitativo a Santa Teresa di Riva, la Ssr (società servizi riabilitativi, consorzio Sisifo) che è diventata una società ad intero capitale privato, si trasferirà a Messina visto che non può più utilizzare i locali di piazza Municipio che sono stati concessi in comodato d’uso all’azienda sanitaria pubblica. E non trovandosi a S.Teresa altri locali idonei, la necessità, per la Ssr, di trasferirsi a Messina è in un certo senso obbligata. A farne le spese saranno i 65 minori disabili che usufruiscono delle prestazioni dei fisioterapisti della Ssr per la loro riabilitazione che richiede una terapia lunga nel tempo. Sia Asp che Ssr forniscono lo stesso tipo di terapie riabilitative (fisiochinesiterapia, riabilitazione domiciliare per adulti, riabilitazione per minori (logopedia e psicomotricità) l’assegnazione aduna o all’altra struttura dipende dalle liste di attesa e dai posti che sono disponibili. L’Asp ha in organico a Santa Teresa di Riva una sola terapista per i minori ed una logopedista che peradesso non è disponibile in modo continuativo ma ogni sei mesi: non è facile fare fronte a tutte le richieste, la lista di attesa è molto lunga, si sopperisce con la convenzione con la società privata che prima era compartecipata al 51 % dalla stessa Asp ed aveva gli accrediti regionali per l’attività ed i locali, ma da quando l’Asp ha venduto le suo quote, le cose sono un pochino cambiate. E che ne fa le spese sono i bambini. A questo punto, tenuto conto che da Messina sino a Giardini e la Valle d’Alcantara, il centro di riabilitazione di Santa Teresa di Riva è l’unico disponibile per l’utenza del comprensorio, sarebbe utile un intervento dell’Asp in modo tale che si trovi una soluzione per evitare ai minori ed alle loro famiglie i disagi cui andranno incontro dal 1 luglio prossimo. Magari potenziando la struttura di Santa Teresa, dotandola di un numero maggiore di terapisti e di personale specializzato e di idonee attrezzature. I locali sono pochi e piccoli, ma con un po’ di buona volontà una soluzione si potrà trovare, anche con la collaborazione del comune di Santa Teresa di Riva che dovrebbe avere a cuore il mantenimento di questo servizio. Ameno che anche al Comune non brighino affinchè i servizi sanitari lascino quel vecchio palazzo che l’amministrazione comunale ha messo in vendita per fare cassa. Ma prima di venderlo bisognerà trovare una soluzione per garantire l’attività terapeutica peri minori disabili. Oppure nessuno vuole prendere contezza della situazione che da qui a qualche mese si verrà a creare?