Furci Siculo – Qualcosa non va. I conteggi non collimano. Le proteste aumentano. E così due comuni, Roccalumera e Furci, sono entrati in “diverbio” per un problema di soldi. Nei conteggi annuali per il mantenimento del depuratore consortile, è emerso che Furci pur essendo un comune con meno abitanti di Roccalumera è costretto a pagare di più. E qui sono sorte giustamente le prime contestazioni da parte degli amministratori furcesi, che non intenderebbero pagare le somme in eccesso. Per chiarire meglio la querelle sorta tra i due comuni, ci siamo rivolti al ragioniere capo di Roccalumera, dott. Luciano Scala, il quale, carte alla mano, ha fatto luce su questo intricato caso. Il depuratore consortile che smaltisce, dopo averli depurati, i liquami provenienti dai centri di Furci, Pagliara e Roccalumera, quest’ultimo comune capofila, è controllato da tre contatori, che registrano i metri cubi di acque nere immessi nel depuratore. Facciamo alcuni conteggi. Nel 2013 sono stati immessi nel depuratore 648mila metri cubi di liquami, così suddivisi: Roccalumera 262 mila, Furci Siculo 324 mila, Pagliara 62 mila mc. Lo smaltimento di questi liquami ha comportato, lo scorso anno, una spesa complessiva di 63mila euro, suddivisa così fra i tre comuni consociati: Roccalumera deve pagare 25.500 euro, Pagliara 6 mila e Furci Siculo 31.700 euro. E qui i conti non tornano. Com’è possibile che Furci con 3400 abitanti paghi di più di Roccalumera che ha mille abitanti in più? Il sindaco, Sebastiano Foti, ha inviato i tecnici del proprio comune a Roccalumera per accertare eventuali anomalie nell’impianto, ma sembra che non sia emerso niente di nuovo. Ed allora per chiarire questo delicato problema è stato chiesto l’intervento di un tecnico specializzato per studiare bene il meccanismo. Ma a Roccalumera sono tranquilli. “Ci sono tre contatori, uno per ogni comune, che registrano l’immissione dei liquami nel depuratore – ha dichiarato il ragioniere capo del comune di Roccalumera – per cui sulla base dei metri cui immessi si fanno i conteggi”. Il problema riguarda il comune di Furci. L’ex primo cittadino Bruno Parisi, che aveva fatto sistemare dei contatori in alcune aziende locali per accertare chi si immetteva direttamente nella rete fognante senza passare per i contatori locali, ha dichiarato: “Anche noi, circa tre anni fa, abbiamo fatto dei controlli a Roccalumera ed abbiamo notato che il regolatore d’entrata funzionava perfettamente, ed allora abbiamo indirizzato le indagini nel territorio di Furci e dalla nostra indagine è emerso che una fabbrica del luogo aveva dei pozzi di sollevamento delle acque reflue, che poi immetteva irregolarmente nella condotta comunale. E siamo intervenuti. Adesso non so cosa succede”. Intanto l’amministrazione Foti sta mettendo dei paletti sui 150 mila euro che deve dare al comune capofila, perché secondo il sindaco di Furci sarebbero emerse “palesi anomalie in merito al funzionamento dei misuratori di portata”. Per cui, come detto prima, è stato chiesto il parere di un tecnico specializzato, per accertare eventuale malfunzionamento del contatore centrale. Se venissero accertate anomalie, il comune di Furci richiederebbe una rimodulazione delle somme dovute. Altrimenti l’amministrazione Foti sarà costretta a pagare, oppure cercare nel proprio territorio le aziende che intenderebbero beffare il comune. Tra qualche mese si saprà come andrà a finire questa telenovela, che al momento vede Roccalumera e Furci l’un contro l’altro armati.
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