SANTA TERESA DI RIVA – Nonostante le polemiche, i dati, i controlli e le vicende che hanno riguardato i sistemi di depurazione della costa ionica, la Riviera è “salva” da nuovi e temuti divieti di balneazione. Anche quest’anno, infatti, la Regione ha individuato come aree con inibizione permanente solo quelle “storiche” intorno alla foce del fiume Alcantara, che segna il confine tra le province di Catania e Messina, per un tratto di 150 metri a Nord e altrettanti a Sud, e all’area portuale di Giardini Naxos per un tratto di 320 metri. Tutti i restanti trenta chilometri e passa di mare della riviera ionica sono perfettamente idonei alla balneazione, come sottolinea il decreto dello scorso 7 marzo (pubblicato sulla Gurs di venerdì scorso) del dirigente generale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico firmato sulla scorta della nota trasmessa dal laboratorio di sanità pubblica dell’Azienda sanità pubblica di Messina. La stagione balneare comincerà il 1 maggio e terminerà il 30 settembre, un mese prima di quanto stabilito lo scorso anno. Un fatto che ha provocato furenti polemiche da parte degli operatori del settore, ai quali ha replicato l’assessore regionale Mariella Lo Bello. «Non è per volontà del mio assessorato – ha detto – che si è ristretto il calendario di balneazione, ma per le necessità rilevate di effettuare i campionamenti». Mentre il periodo di campionamento in mare sarà dal 1 aprile al 30 settembre. Compito che spetterà alle Asp, che dovranno procedere ad effettuare i campionamenti necessari a stabilire la qualità delle acque. I tratti di mare e di costa individuati e classificati come “balneabili” relativi alla nostra Provincia sono visibili attraverso il sito www.portaleacque.it del Ministero della salute. Non c’è stata, per la costa ionica, il temuto blitz che avrebbe potuto mettere in forse la balneabilità delle acque. Questo salva la stagione balneare che molti operatori stanno programmando e i bagni di residenti e villeggianti. Ma è vera gloria? La scorsa estate sotto costa se ne sono viste di tutti i colori, specie per gli svernamenti dei depuratori posti a nord di Santa Teresa di Riva che spesso hanno riversato liquami non trattati in mare, come dimostrano le ordinanze sindacali emesse dai rispettivi comuni che indicavano la presenza di inquinanti comunque al di sotto della soglia indicata come buona per la balneabilità. Senza dimenticare la spazzatura in crociera da nord a sud e viceversa. Quindi quello che “certifica” la Regione viene “smentito” dai bagnanti, spesso costretti a schizzare fuori dal mare per l’improvviso arrivo di chiazze di liquami. Insomma il campionario è vasto, quello che ci preme raccomandare agli amministratori che poi, magari, si stracciano le vesti, eè di controllare per tempo gli impianti di depurazione dei comuni di loro competenza, onde evitare di venire vigorosamente rimproverati da residenti, villeggianti e turisti che non possono e non devono fare il bagno in un mare di reflui e di spazzatura. Comunque a parte quello che ha stabilito la Regione, se il tempo tiene non è escluso che a metà aprile, in coincidenza con la Pasquetta, le nostre spiagge ed il nostro mare cominceranno ad ospitare i primi bagnanti per cui bisognerebbe già programmare la bonifica delle spiagge dove ci sono molti detriti lasciati dalle mareggiate dello scorso inverno e pensare agli scivoli di accesso alla spiaggia. Come ogni anno, i tempi della burocrazia non si allineano con quelli della natura.